Conti correnti più cari per Ubi e Banco
Cosa cambia per le tasche dei cittadini

Brutta notizia per i correntisti bergamaschi. Alcune banche hanno deciso di alzare le spese dei conti correnti.

Tra gli istituti che hanno già varato gli aumenti ci sono anche quelli che più incidono a livello provinciale: Ubi e Banco Popolare (che ha assorbito il Credito Bergamasco), ma anche Unicredit, mentre ad oggi non risulta che abbiano adottato aumenti Intesa (che peraltro aveva già fatto scattare alcuni rincari nel primo semestre), Mps e Bpm. Per quanto riguarda Ubi, l’aumento è di 12 euro annui ed entra in vigore giovedì 28 settembre, mentre per il Banco la maggiorazione è di 25 euro, verrà adottata nel saldo di fine anno, ma, si precisa, «ha valore di una tantum». Ancora diversa la modalità Unicredit, che ritocca il canone mensile a seconda delle varie tipologie di conto corrente.

Sul fronte Ubi (ci cui una recente indagine aveva rimarcato proprio l’«economicità» dei conti correnti, dai costi tra i più bassi d’Italia), si rimarca che «l’incremento di 12 euro annui è legato all’ aumento dei costi di produzione che la banca sostiene per detenere i depositi della clientela. Costi che nel solo 2016 ammonteranno a circa 60 milioni, che in precedenza non c’erano e che secondo le direttive Ue, riguardano il Fondo di risoluzione delle crisi bancarie e il Fondo di garanzia dei depositi».

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