Cortenuova, 2015 critico alla Fema
Attesa la sentenza sui debiti arretrati

Inizio 2015 critico per la Fema di Cortenuova con 70 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro.

I 70 lavoratori dell’azienda stanno aspettando la decisione del giudice riguardo alle modalità di pagamento dei debiti che la società ha «ereditato» dalle gestioni precedenti: affitti non pagati che la Fema Chemicals avrebbe intenzione di coprire, e per cui ha depositato anche assegni per circa l’80% dell’importo richiesto dal curatore fallimentare (per il fallimento della Fema Industrial del 2010), che invece chiede il saldo totale.

«È la rappresentazione di una lenta agonia – ci dice Massimo Lamera, della Fil Cisl-: l’azienda e i lavoratori hanno passato grandi difficoltà, ma Fema è riuscita negli ultimi mesi a saldare praticamente tutti gli stipendi dei dipendenti e a recuperare i soldi anche per i debiti pregressi. In pratica, inoltre, sta cercando di costruire un futuro percorribile anche per il 2015, con nuovi partner interessati alla sua tecnologia. Il mercato non manca. Manca invece la disponibilità a fornire tempo per ristabilire un profilo finanziario sano. Sicuramente queste continue schermaglie giudiziarie non aiutano».

La preoccupazione del sindacato, infatti, è che per ragioni squisitamente finanziarie, l’azienda possa «saltare», togliendo sostentamento a 70 famiglie, in un periodo non certo proficuo per la ricerca di altro lavoro.

«Anche per questo – continua Lamera – nei prossimi giorni vorremmo incontrare il giudice che segue il procedimento, per capire quali condizioni ci possano essere per evitare la chiusura della Fema».

«La Fim – conclude - non intende appoggiare una parte o l’altra, ma solo difendere i posti di lavoro, e chi oggi guida la Fema, al momento, è l’unico che si e’ fatto avanti per dare continuità a un’azienda fallita…i lavoratori hanno il diritto di ritornare a lavorare in serenità».

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