Esselunga, avanti fino alle 22 a Curno
I sindacati: aumentano le domeniche

Novità in vista per l’orario di lavoro dei dipendenti Esselunga anche in alcuni punti vendita della provincia di Bergamo: l’azienda ha, infatti, annunciato di voler proseguire almeno fino al mese di marzo la sperimentazione avviata che prevede la chiusura di alcuni negozi alle 22.

«Dunque l’Esselunga di Curno continuerà a chiudere alle 22 di sera almeno per altri sei mesi» riferisce Mario Colleoni, segretario generale della Filcams-Cgil di Bergamo di ritorno da Bologna, dove venerdì si è tenuto il confronto nazionale con i rappresentanti dell’azienda. Che fanno sapere: «Oltre alle aperture serali, Esselunga ha previsto anche una graduale apertura domenicale pomeridiana per un numero sempre maggiore di punti vendita. A Bergamo questa novità coinvolgerà il supermercato di via Corridoni mentre quelli di Stezzano, Curno e Nembro svolgono già questo tipo di apertura».

Proprio i lavoratori di via Corridoni hanno tenuto nella giornata di lunedì due assemblee molto partecipate: «Per declinare a livello locale – e specificatamente per via Corridoni - l’accordo nazionale firmato lo scorso gennaio in tema di modifiche di orario di lavoro, abbiamo già fissato un incontro con i rappresentanti di Esselunga il 26 settembre a Milano - prosegue Colleoni -.Successivamente ci occuperemo della trattativa per il punto vendita di Curno».

La Cgil sottolinea, intanto, di restare convinta che «la domenica debba rappresentare per tutti un giorno di riposo. Eppure - continua Colleoni - lo stesso panorama legislativo va in un’altra direzione: il decreto “Salva Italia” del 2011, definito dal Governo di Mario Monti, liberalizza gli orari di apertura dei servizi commerciali che così possono restare aperti 365 giorni l’anno, e potenzialmente anche nelle giornate festive. A questo si aggiunge il Contratto nazionale del Terziario che, tramite l’articolo 141, stabilisce la possibilità per le aziende, in assenza di un accordo aziendale, di ordinare unilateralmente ai dipendenti di svolgere fino a un massimo di 24 domeniche all’anno ciascuno».

Ecco perché il sindacato ha scelto di intavolare una trattativa con Esselunga, a seguito della quale si è giunti ad un accordo nazionale con risultati che Colleoni definisce «da non sottovalutare e che vedrà a breve la sua applicazione anche in Bergamasca. Per il lavoro domenicale passa il principio della volontarietà. Qualora i volontari non dovessero bastare si procederà secondo l’ordine alfabetico, cercando di perseguire una logica di corretta ripartizione dei carichi di lavoro. Nell’accordo si prevede che ci siano lavoratori esonerati, ad esempio le madri o i padri con figli fino al terzo anno di età, i lavoratori che assistono portatori di handicap e quelli con gravi patologie. Da non dimenticare, poi, il principio di solidarietà: chi lavora in part–time domenicale potrà usufruire di domeniche libere nel corso dell’anno (da 3 e 6 giornate). Ora il nostro compito sarà quello di verificare che l’accordo sia applicato correttamente nei singoli supermercati e che le nostre Rappresentanze sindacali vengano coinvolte nel processo di organizzazione del lavoro».

In merito alla notizia dell’ipotetica cessione della catena e dunque della fine dell’era Caprotti, notizia diffusa da un quotidiano nazionale il 10 settembre, dall’incontro di Bologna non sono arrivate né conferme né smentite: semplicemente i dirigenti hanno dichiarato che il Cda di Esselunga al momento non li ha informati di nulla.

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