I sindacati dopo l’annuncio degli esuberi
«Ubi non porti attività all’esterno»

A Milano Massiah ha illustrato il piano industriale con i nuovi tagli. Per 1.318 addetti ancora da trovare una soluzione.

Questa la situazione di oggi - 22.518 i dipendenti Ubi, quelli delle tre good bank compresi - e il quadro al 2020, con i colletti bianchi scesi a 19.506. A ballare sono quindi 3.012 unità. Siamo nella centralissima sede Ubi di via Monte di Pietà a Milano, dove il consigliere delegato del gruppo, Victor Massiah, si rivolge ad una platea di circa 70 sindacalisti.

Ma torniamo ai 3.013 bancari in eccedenza. Per circa 1.300 è già previsto il prepensionamento (per 600 c’è l’accordo, per gli altri 700 è ancora da sottoscrivere), altri 532 sono lavoratori delle tre good bank che accederanno al Fondo di solidarietà, 352 sono altri potenziali prepensionamenti e 400 sono «natural attrition», ovvero uscite fisiologiche dettate da pensionamenti o dimissioni. Tirando la riga, rispetto all’uscita di circa 4 mila risorse annunciata dal gruppo, all’appello mancano 1.318 posizioni per cui vanno individuate soluzioni. E i sindacati, su questo punto, sono chiari: «Siamo del tutto contrari alle paventate ipotesi di cessione di attività e di esternalizzazioni», come afferma Riccardo Colombani della segreteria nazionale First Cisl.

© RIPRODUZIONE RISERVATA