Il Mef insiste: vuole i soldi Ata
Il Miur: nessun recupero somme

Le pressanti richieste del Mef, sulle posizioni economiche conseguite dal personale Ata a decorrere dal 01/09/2011, hanno costretto il Miur ad emanare una nota nella quale viene ribadito la richiesta di non procedere, per il momento, ad alcun recupero di somme.

Le pressanti richieste del Mef, sulle posizioni economiche conseguite dal personale Ata a decorrere dal 01/09/2011, hanno costretto il Miur ad emanare una nuova nota nella quale viene ribadito la richiesta di non procedere, per il momento, ad alcun recupero di somme già percepite dai lavoratori nel biennio 2011/12 e 2012/13. 01/09/2013.

L’hanno ribadito tutte le OO.SS., in un comunicato unitario: «Non si dia avvio, nelle more dei chiarimenti in corso tra Ministro dell’Istruzione e Ministro dell’Economia, all’annunciato recupero delle somme corrisposte nel biennio 2011/12 e 2012/13. Ciò costituirebbe motivo di inevitabile risposta sul piano sindacale oltre che di immediato contenzioso in sede legale».

«Vale la pena ricordare - dice Loris Renato Colombo, segretario provinciale dello Snals - che i soldi percepiti dal personale Ata sono il frutto di un corso di formazione gestito dal Miur e la conseguente acquisizione di mansioni più complesse di quelle ordinarie previste nel Contratto scuola. Funzioni già espletate negli anni 2011/2012 e 2012/2013 e previste anche nei contratti di istituto».

A Bergamo sono circa 170 le persone in possesso della I e II posizione economica e che dovrebbero restituire una cifra che va da un minimo di 1.800 euro a un massimo di 5.400. euro. Anche in questo anno scolastico, le mansioni superiori sono già state attribuite al personale, e il Miur si premura di precisare che «la problematica è ostica e di difficile soluzione, quindi, meglio non considerare, retribuite dal Mef (stipendio, ndr), nelle contrattazioni d’istituto, le funzioni aggiuntive per coloro che sono in possesso della I e II posizione economica».

«Sembra di assistere ad una puntata di “dilettanti allo sbaraglio” - dice Colombo - il Miur forma il personale, lo fa lavorare su mansioni superiori, lo fa pagare nello stipendio e il Mef pretende la restituzione delle somme percepite per attività lavorative effettivamente svolte».

«L’impegno che possiamo assumere come Segreteria Provinciale Snals Conf.Sal di Bergamo è quello di sostenere, con forza, le posizioni assunte dalla Segreteria Nazionale Snals affinché il Mef non proceda al recupero di somme percepite per lavori e incarichi svolti negli anni in relazione al triennio 2011, 2012 e 2013. È in gioco il corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche e la credibilità dello Stato datore di lavoro: prima ti fa lavorare, poi ti paga e poi ti riprende i soldi. Cari signori del Mef, provate a pensare cosa direbbe l’opinione pubblica se ciò accadesse nel privato!»

Loris Renato Colombo

© RIPRODUZIONE RISERVATA