Il titolo Italcementi vola in Borsa
Piazza Affari: +49% a 9,85 euro

La Borsa brinda all’accordo per la vendita di Italcementi e ricopre di acquisti i titoli della «galassia Pesenti», anche se la corsa si ferma un po’ sotto il prezzo dell’Opa.

I tedeschi di Heidelberg difendono le ragioni dell’oneroso acquisto ma, come prevedibile, il listino di Francoforte non gradisce l’impegno finanziario, con Moody’s che rivede l’outlook al ribasso mentre lo ripensa al rialzo per il gruppo oggetto dell’operazione. In Italia i sindacati - che incontreranno l’azienda martedì prossimo a Roma - sono in allarme, preoccupati per i 3mila dipendenti del gruppo, che ne conta 900 nella sola sede di Bergamo.

Il giorno dopo l’annuncio a sorpresa del passaggio all’estero del controllo di uno dei «pezzi storici» dell’industria italiana sono molte le reazioni, anche estreme. Come quelle che vengono dal mondo della politica, con il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che ipotizza siano scelte «parte di una strategia di occupazione militare» o con la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che parla di un sistema Paese che si starebbe «consegnando pezzo dopo pezzo ai nostri carnefici».

Sul piano finanziario - nel giorno dell’uscita dei conti di Italcementi con il ritorno all’utile nel semestre e ricavi in crescita del 6% - il titolo della società «preda» si mosso nettamente al rialzo dall’avvio della seduta: a fine giornata Italcementi ha segnato un aumento del 49% a 9,85 euro, ai massimi da sette anni anche se molto lontano dai tetti storici pre-crisi, quando superò i 21 euro.

Il titolo si è avvicinato, ma senza centrarlo, al prezzo (10,6 euro per azione) riconosciuto da Heidelberg ai Pesenti, che sarà anche quello dell’Opa obbligatoria che verrà lanciata dal gruppo tedesco per chiudere l’operazione. Secondo gli analisti finanziari i motivi sono diversi. Il primo sta nella durata dell’operazione, che non sarà inferiore ai 12 mesi e quindi chi ora acquista le azioni «sconta» questo tempo di remunerazione, anche guardando ai rating del debito di Heidelberg con Moody’s che ha ridotto l’outlook da positivo a stabile, pur mettendo in luce i benefici dell’acquisizione per profilo di business, maggiore diversificazione geografica e soprattutto sinergie (circa 175 milioni entro il 2018). Qualcuno poi attende i pronunciamenti dell’Antitrust, altri avevano in carico Italcementi a valori tali per cui hanno venduto qualche azione sul mercato per fare subito margini più che buoni.

Debole invece a Francoforte l’acquirente: HeidelbergCement ha ceduto il 7,7%, anche se il suo presidente Bernd Scheifele ha sostenuto che «il prezzo che sarà pagato è adeguato al valore dell’azienda» e che Italcementi è il partner migliore del gruppo tedesco per provare a competere ad armi pari con il nuovo colosso nato da poco con la fusione tra Holcim e Lafarge.

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