La visita dei tedeschi all’i.lab
per scoprire i segreti del cemento

Classe 1958, sposato - quattro figli - e una laurea in Legge conseguita all’università di Friburgo, Bernd Scheifele è l’uomo su cui si concentrano le attenzioni - e le attese - rispetto al futuro del gruppo Italcementi.

Scheifele è infatti il presidente di HeidelbergCement, il gruppo tedesco con un giro d’affari di 12,6 miliardi di euro, che ha acquisito la partecipazione di Italmobiliare in Italcementi, pari al 45%. Dopo aver dichiarato che «non è nel nostro stile avere due sedi centrali», per poi rassicurare sul fatto che «non si prevedono rischi occupazionali» (in Germania), Scheifele giovedì 30 luglio, insieme ad alcuni manager tedeschi, ha fatto un «blitz» all’i.lab, il Centro ricerca e innovazione di Italcementi all’interno del Parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso.

È stata una visita di cortesia, diciamo pure al gioiello di Italcementi nel campo della ricerca e sviluppo, dove lavorano un centinaio di persone. Strette di mano ad alcuni dipendenti (che si sono rivolti a lui in inglese), un caffè con Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, che ha accompagnato Scheifele durante la visita, e il presidente di HeidelbergCement, tempo un’ora, ha lasciato l’i.lab. Non senza che gli fossero presentati alcuni nuovi progetti e idee allo studio nel centro. E si dice che Scheifele sia rimasto molto impressionato da ciò che ha visto, anche perché il gruppo tedesco non avrebbe nulla di simile nel suo quartier generale nel Baden-Württemberg.

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