L’amarezza di Malvestiti:
«Con me Camera ai vertici»

Dopo l’esito degli apparentamenti, la situazione fatalmente si complica per la Camera di commercio che verrà.

Finora la tanto auspicata unità d’intenti non si è materializzata, lasciando anzi strascichi velenosi non solo tra i due campi tradizionalmente contrapposti (Confindustria e Imprese & Territorio), ma soprattutto all’interno del Comitato dei dieci, con accuse al vetriolo assortite circa la strategia adottata durante le trattative e naturalmente sulla governance.

È probabile che molto presto si arriverà a un direttivo che potrebbe assumere i contorni di una «resa dei conti», ma intanto, dopo le esternazioni degli industriali e di alcuni esponenti di spicco della sua parte, trapela tutta l’amarezza del presidente della Camera Paolo Malvestiti, che insieme alla sua organizzazione (Ascom), ha dovuto incassare non poche critiche circa la condotta legata al rinnovo camerale.

«In questo momento provo amarezza - spiega Malvestiti -: ho dimostrato di aver agito sempre nell’interesse di tutte le imprese, non capisco queste polemiche, ma in questa fase delicatissima continuo a pensare che non bisogna accettare provocazioni. Per me parlano i fatti: nella mia gestione siamo infatti diventati la seconda Camera più virtuosa d’Italia, un risultato raggiunto nonostante difficoltà economiche di ogni tipo. Per questo sono convinto di aver operato bene».

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