Lavoro, nel 2014 10 mila assunzioni
Ma il saldo a Bergamo resta negativo

La previsione per il mercato del lavoro nel 2014 nella Bergamasca è di poco meno di 10 mila assunzioni e di 13.400 uscite con un saldo negativo di entità simile (-3.400) a quella prevista per il 2013. Lo rivela la ricerca Excelsior redatta per la Camera di Commercio.

La previsione per il mercato del lavoro nel 2014 nella Bergamasca è di poco meno di 10 mila assunzioni e di 13.400 uscite con un saldo negativo di entità simile (-3.400) a quella prevista per il 2013. Lo rivela la ricerca Excelsior redatta per la Camera di Commercio.

Il saldo occupazionale atteso per il 2014 è negativo (-1,3%) e va confrontato con un risultato di poco migliore della Lombardia (– 1%) e un dato nazionale del -1,5%, entrambi con leggera attenuazione della tendenza negativa.

La dimensione ancora consistente del saldo negativo previsto a Bergamo è dovuta a un approfondimento della perdita occupazionale delle piccole imprese (-2.190 dipendenti con peggioramento marcato rispetto alle indagini precedenti), mentre migliora pur restando negativo il saldo per le imprese maggiori. Si aggravano i saldi attesi nell’edilizia (- 930), nel commercio (-770) e negli altri servizi (-950). Nell’industria il dato negativo (- 800) è dimezzato rispetto alla scorsa indagine.

Le imprese che prevedono di assumere nel corso del 2014 (l’indagine è stata realizzata tra aprile e maggio) sono il 12,1%. Quota in leggero calo rispetto all’indagine dell’anno scorso e di poco inferiore ai dati medi lombardo e italiano che risultano in modesta crescita. La quota è del 74,7% (in aumento sul 2013), tra le imprese di grandi dimensioni (con più di 50 dipendenti) e sale anche (al 23,7%) tra le imprese medie. Scende al di sotto del 6% per le piccole imprese e l’artigianato, un dato che trova un corrispettivo nell’intero settore delle costruzioni. Meno imprese disposte ad assumere anche nel commercio mentre piccoli segnali di miglioramento si osservano nel settore dell’industria e dei servizi non commerciali. La quota delle imprese che prevedono assunzioni sale al 25,3% tra le imprese che esportano e al 24,5% tra le imprese che hanno sviluppato nuovi prodotti e servizi.

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