Le banche sono sotto pressione
In pochi mesi dimezzato il valore

Un’altra giornata di sofferenza per i titoli bancari venerdì 19 agosto in Borsa. Non che il resto di Piazza Affari sia andato molto meglio. L’indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 2,18% a 16.310 punti, risultato peggiore fra i listini europei che hanno vissuto un venerdì nero.

I crolli sono davvero pesanti, soprattutto se si fa il confronto con l’estate scorsa o anche solo la chiusura di dicembre.L’indice di settore ha perso solo nella giornata di ieri il 4,34% e dall’inizio dell’anno ha più che dimezzato il suo valore. I principali titoli del comparto hanno fatto registrare una raffica di chiusure in rosso, con tonfi pesanti che non hanno risparmiato Ubi. È andata giù del 4,89% a 2,18 euro: è il 65% in meno da inizio anno. Il Banco Popolare, reduce da un aumento di capitale da un miliardo e prossimo alle nozze con la Popolare di Milano, ieri ha fatto meno 4,86% a 2,076: è il 78% in meno da gennaio.

Ubi si mantiene, anche se di poco, sopra i minimi toccati dai bancari nell’estate 2012, quattro anni fa. Il 24 luglio il gruppo era sceso a 1,837 euro. Quello stesso giorno il Banco si attestò a 4,5362 euro: ora è a meno della metà. Sono lontani anche i massimi dell’estate scorsa, quando i bancari sembravano essersi risollevati: il 22 luglio 2015 Ubi era a 7,775 euro, due giorni prima il Banco era a 12,1159. E pensare che a giugno 2007 si registrava il ripiegamento di Ubi sotto quota 20 e del Banco sotto i 22: un decennio fa, ma era un altro mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA