L’edilizia bergamasca promossa
«Oltre a saper fare, è brava a gestire»

In un convegno al Kilometro Rosso illustrati i risultati dell’analisi dei bilanci di 1.300 aziende italiane: i lavori di riqualificazione sono il futuro, qui il 75% delle imprese già li fa.

Capacità di saper fare, struttura solida e moderna visione d’insieme. Sono questi i tre principi sui quali poggia l’intera filiera dell’edilizia bergamasca che viene riconosciuta in tutta Italia - ma anche all’estero - come un’eccellenza a cui fare riferimento e da cui imparare molto. Di questo si è parlato al Kilometro Rosso nella sede di ILab nel corso del convegno «Congiuntura economica e congiuntura delle costruzioni» organizzato da Virginia Gambino Editore con la collaborazione di Italcementi. In platea molti imprenditori nazionali, al tavolo esperti del settore edile e del marketing come Enzo Volpi e Alberto Bubbio (senior professor Luic) che hanno parlato di marketing e comunicazione.

Federico Della Puppa del Centro studi Youtrade ha, invece, analizzato la congiuntura del settore attraverso l’analisi dei bilanci di 1.300 imprese di tutta Italia per poi concentrarsi sulla realtà della provincia di Bergamo. Della Puppa ha sottolineato la capacità tutta orobica di «saper fare», abbinata alla qualità, non comune, di una buona capacità manageriale. Un comparto, quello edile, che nella bergamasca ancora oggi, malgrado la crisi che ha colpito pesantemente, conta 26 mila aziende, imprese immobiliari comprese. Di queste, 18 mila quelle specificatamente attive nelle costruzioni con un fatturato complessivo di 3,5 miliardi l’anno. Tra gli elementi qualificanti, la forte propensione a superare i confini provinciali e a lavorare sulla riqualificazione.

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