L’Esselunga e il lavoro domenicale
Prorogato l’accordo per 350 lavoratori

Si tratta dei lavoratori di Curno e di Bergamo, del supermercato di via Corridoni . La Filcams-Cgil provinciale: «L’accordo non è certo la panacea di tutti i mali, ma è utile a conciliare vita privata-lavoro».

È stata siglata a Bologna la proroga dell’accordo sulla gestione del lavoro domenicale in una serie di supermercati Esselunga. Nella nostra provincia l’intesa coinvolgerà i punti vendita di Curno e di via Corridoni a Bergamo, con i loro circa 350 lavoratori, in attesa di definire altri «accordi di negozio» per Nembro, Stezzano e Bergamo San Bernardino.

A rappresentare la Filcams-Cgil provinciale alla firma hanno partecipato il segretario generale Mario Colleoni e Roberto Lazzari, delegato sindacale di Esselunga Curno. «Innanzitutto l’intesa conferma il principio solidaristico che consentirà ai lavoratori con domenica obbligatoria di avere fino a 6 domeniche libere in un anno» ha spiegato Colleoni. «Viene, poi, confermata l’esclusione dalla programmazione del lavoro domenicale di padri e madri di bambini sotto i tre anni e di lavoratori che assistono persone disabili o con patologie gravi e continuative. L’accordo continua a prevedere maggiorazioni che l’azienda si impegna a migliorare in sede di ridefinizione dell’integrativo, con sette fasce di trattamento economico (di miglior favore rispetto a quanto previsto dal Contratto nazionale) dal 30 all’80 per cento, rapportate al numero di prestazioni effettuale dalla prima alla 28 esima e oltre la 29 esima giornata lavorata».

«In caso di assenza per malattia che impedisca l’effettuazione di una domenica in calendario, la stessa non verrà più riprogrammata - continua Colleoni -. Le assenze per infortunio e malattia superiore ai 12 giorni consecutivi saranno considerate utili ai fini del conteggio del numero delle domeniche massime lavorabili. I lavoratori part-time senza obbligo di prestazione domenicale potranno concorrere alla definizione del presidio chiaramente su base volontaria».

Con questa proroga si affida una grande responsabilità alla rappresentanza sindacale unitaria e se ne potenzia il ruolo negoziale. Lo sottolinea Colleoni: «La Rsu potrà esercitare un monitoraggio completo attraverso l’acquisizione di tutti i dati necessari, nonché intervenire in caso di anomalie nella programmazione del lavoro domenicale e di problemi individuali».

«L’eccesso di liberalizzazione, prodotto a partire dal 2011 dalle disposizioni del Governo Monti, non è utile né ai lavoratori e né al mercato, ma ha prodotto solo un peggioramento delle condizioni di lavoro delle persone - conclude Colleoni -. Accordi come questo che consentono di organizzare il lavoro domenicale non rappresentano certo la panacea di tutti i mali ma possono essere utili alla conciliazione tra vita privata e lavoro».

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