Pesante spending review al Bolognini
140 addetti alle pulizie in agitazione

Chi fino ad inizio settembre lavorava 40 ore alla settimana oggi ne lavora 24 e chi ne lavorava 24, è sceso a 15 (per Contratto nazionale di meno non era possibile) coi conseguenti pesanti tagli di stipendio: sono gli effetti della spending review negli otto presidi provinciali dell’ospedale Bolognini.

Chi fino ad inizio settembre lavorava 40 ore alla settimana oggi ne lavora 24 e chi ne lavorava 24, è sceso a 15 (per Contratto nazionale di meno non era possibile) coi conseguenti pesanti tagli di stipendio: sono gli effetti della spending review negli otto presidi provinciali dell’ospedale Bolognini.

Per i circa 140 lavoratori impegnati nelle pulizie e nella sanificazione delle strutture ospedaliere di Seriate, Lovere, Piario, Trescore Balneario, Sarnico, Nembro, Gazzaniga e Alzano Lombardo l’impatto dei tagli è davvero serio, tanto che nelle assemblee che si sono svolte dall’8 al 12 settembre, con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti-Uil è stato deciso di avviare uno stato di agitazione a partire da lunedì 15 settembre e di chiedere un incontro al Prefetto di Bergamo e alla direzione ospedaliera.

Dall’8 settembre - conclude un comunicato della Cgil di Bergamo - nelle varie sedi dell’ospedale Bolognini operano Coopservice e Euro&Promos che hanno ottenuto un inedito affidamento temporaneo del servizio in attesa che il Tar si esprima sul ricorso presentato da Markas srl. Quest’ultima, a cui in precedenza era affidato il servizio, in fase di cambio di appalto è stata superata dalle due nuove aziende.

© RIPRODUZIONE RISERVATA