Prezzo del latte, rivolta dei bergamaschi
«Rischio stop per il 30% delle aziende»

«Con questi prezzi, circa il 30% delle aziende bergamasche che producono il latte rischiano di chiudere entro l’anno».

Con un prezzo alla stalla a 36 centesimi, l’allarme viene lanciato dal presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio, a margine dell’incontro degli «Stati generali della zootecnia da latte bergamasca», che ha visto diverse centinaia di partecipanti, arrivati anche da Pavia e Brescia.

«C’è un calo del prezzo riconosciuto alla stalla di circa il 20% rispetto a giugno – ha tuonato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia e vice presidente nazionale – eppure i consumatori continuano a pagare come nel 2014. Non è accettabile che le istituzioni si limitino a dire che ci sono difficoltà, servono azioni concrete che obblighino la parte industriale a rispettare i parametri tra quanto pagato alla stalla e quanto dai consumatori».

Il rischio - ha messo in luce Prandini - è «la perdita del comparto di zootecnia lombardo, che offre prodotti come il Grana padano o il Gorgonzola». Ma l’incontro alla Fiera di Bergamo non è stato solo un momento di analisi sulla situazione: Coldiretti ha già annunciato azioni di carattere sindacale in tutte le piazze d’Italia. E, come proposto da un allevatore bergamasco, si utilizzerà anche la vetrina dell’Expo di Milano per presentare le difficoltà vissute da chi opera nel comparto. «Fino a un anno fa si pensava che il comparto agroalimentare fosse stato toccato meno dalla crisi – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Lombardia – ma il buon inizio del 2014 è stato vanificato nella seconda metà dell’anno, e con questo prezzo ogni litro di latte prodotto significa una perdita di 5 centesimi. Nella formazione del prezzo deve essere coinvolta anche la grande distribuzione».

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