Qualità, prodotti nuovi e tanto export
Arrigoni fa un secolo ma non si ferma

Cent’anni e non sentirli: anzi, sfruttare il solco della tradizione per continuare a crescere sotto il segno della qualità, ma anche dell’innovazione, sui mercati di mezzo mondo. Il mezzo secolo, che sarà festeggiato proprio in questi giorni, è lo specchio di passione, intenso lavoro e attaccamento al territorio.

Cent’anni e non sentirli: anzi, sfruttare il solco della tradizione per continuare a crescere sotto il segno della qualità, ma anche dell’innovazione, sui mercati di mezzo mondo.

Il mezzo secolo, che sarà festeggiato proprio in questi giorni, è lo specchio di passione, intenso lavoro e attaccamento al territorio: una sinergia che ha portato Arrigoni Battista spa di Pagazzano a essere tra i leader in Italia nel settore caseario.

Già negli Anni Ottanta era partner della grande distribuzione, poi arrivò il lancio del proprio marchio, oggi è presente nelle più importanti catene nazionali. Anche il mercato estero vede il marchio Arrigoni ben presente, grazie a collaborazioni di prestigio con alcune delle più significative società di importazione in tanti Paesi del mondo, partner fondamentale delle più importanti insegne della Gdo. L’attività estera si distingue anche sul mercato delle produzioni da agricoltura biologica, per le quali ha assunto negli anni un ruolo sempre più forte.

«Da sempre – tiene a precisare il presidente Marco Arrigoni, 42 anni, laureato in economia e commercio, quarta generazione della famiglia -, la nostra è una realtà fortemente radicata al territorio: il latte raccolto proviene totalmente da stalle a pochi chilometri dal caseificio, in modo da ottimizzare la raccolta e soddisfare i requisiti di raffreddamento. Con la maggior parte delle aziende conferenti e degli autotrasportatori vantiamo un rapporto storico, garanzia di genuinità della materia prima. Ogni sera vengono analizzate le campionature del latte e periodicamente si effettuano visite nelle stalle da parte di personale aziendale qualificato. Per una supervisione costante è stata creata nell’organigramma la figura del responsabile del latte, che segue tutte le fasi di lavorazione. Molta attenzione viene posta anche all’igiene ed al benessere degli animali».

L’assetto fortemente articolato ha permesso ad Arrigoni (un’ottantina i dipendenti) di diventare attore di primissimo piano nell’industria casearia italiana, confermandosi leader nel mercato di Taleggio dop e Quartirolo Lombardo dop e assumendo un ruolo di riferimento sia nella produzione di formaggi tradizionali come Gorgonzola e Crescenza (insieme a Taleggio e Quartirolo rappresentano l’80% della produzione) sia nell’innovazione e nella ricerca sui prodotti. Oltre 30 milioni di euro il fatturato 2013 (+10% rispetto al 2012), con un comparto export cresciuto in questi anni (oggi è il 15% del totale) e che va dagli Usa fino all’ Australia, oltre ai mercati Ue, con Gran Bretagna molto attiva.

Il caseificio ha una capacità produttiva di oltre 2.000 quintali di latte al giorno su due linee di produzione. Due anche le zone di stagionatura: una dedicata agli erborinati, la seconda ai formaggi a crosta lavata. Tecnologia e flessibilità sono alla base dello sviluppo dell’area di confezionamento che, grazie a moderni impianti, permette di soddisfare ogni richiesta legata alla porzionatura in atmosfera protettiva, termo-retraibile, sottovuoto e termo-sigillatura. La nuova linea delle monoporzioni da 60 grammi sta avendo successo: i consumi maggiori si hanno per Taleggio, Gorgonzola dolce e piccante e Quartirolo fresco. E per il catering è nato da qualche tempo il gorgonzola cremoso al cucchiaio, proposto in mezze forme da sei chili.

Oltre ai formaggi Dop, ecco quelli freschi, la cui conservazione – una volta difficile - oggi avviene con successo attraverso l’utilizzo costante di temperature idonee e con materiali avvolgenti di moderna concezione applicati da macchinari all’avanguardia. Miscele di gas inerti sapientemente dosate mantengono a lungo inalterati profumi e sapori. Questo vale per il classico Quartirolo Lombardo, per l’antica Crescenza-Stracchino e per il Primosale.

«Contemporaneamente – conclude Marco Arrigoni - si è portata avanti la ricerca per far nascere formaggi che riuniamo nella linea degli “Unici”. Identificano fortemente la nostra produzione di nicchia ad alta qualità: Torregio, dalla caratteristica forma cilindrica, duplice pasta, 150 giorni di stagionatura; Lucifero, erborinato cremoso con peperoncino; Maggengo, robiola stagionata di circa 3 etti; Rossini, erborinato originale nell’idea, stagionatura di 70 giorni e altri 45 di affinamento in vinacce di Passito di Pantelleria, eccezionale se accompagnato con miele di castagno o con confetture di arance amare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA