«Il postino non suona più 2 volte»
A giorni alterni anche a Bergamo

I sindacati di categoria Slp Cisl, Slc Cgil, Confasl, Failp Cisal, Uglcom della Lombardia hanno proclamato per l’intera giornata del 23 maggio lo sciopero generale regionale per tutto il personale di Poste Italiane di qualsiasi settore, contro l’ipotesi che il governo ceda entro l’anno sul mercato un’ulteriore quota del 30% di azioni di Poste.

«La cessione di ulteriori quote di Poste Italiane di fatto mette a rischio l’unicità aziendale e i livelli occupazionali, trasformando le attuali eccedenze in esuberi - afferma Giuseppe Marinaccio, responsabile Poste Cisl Lombardia -. La perdita del controllo dell’azienda da parte del governo prefigura un scenario desolante, soprattutto per il settore postale ed in particolare per il recapito».

I sindacati contestano merito e metodo delle riorganizzazioni aziendali della logistica, del recapito e dei servizi finanziari e di Bancoposta, e hanno quindi proclamato per il periodo dal 26 aprile al 25 maggio lo sciopero degli straordinari di tutto settore Postale. Dal 2 al 25 maggio di tutto il settore Mercato privati (Bancoposta e servizi finanziari), con particolare riferimento alle prestazioni che confluiscono nel conto ore come prolungamento orario per lo smaltimento code.

«L’azienda non ha rispettato gli accordi faticosamente raggiunti e non ha fornito documentazioni e dati richiesti prima della fase di avvio del recapito a giorni alterni in provincia di Bergamo».

La riorganizzazione del servizio postale ha infatti toccato anche gli sportelli bergamaschi. Nella nostra provincia, la riorganizzazione del recapito, con la consegna della posta a giorni alterni, ha interessato il capoluogo già dal 4 aprile, così come a Romano di Lombardia, Sarnico, Seriate e Trescore. Dal 18 aprile, i postini hanno iniziato a suonare un giorno sì e uno no anche a Clusone, Dalmine, Treviglio e Zingonia, e dal 2 maggio, il servizio si è «dimezzato» anche a Ponte San Pietro, San Pellegrino, Albino, Valbrembo e Lovere.

«Le stesse criticità rilevate nei primi centri si sono ripetute puntualmente anche in tutti gli altri centri – raccontano dalla Slp Cisl di Bergamo - e quindi da questo emerge che il problema non è da attribuire a normali ritardi dovuti al cambiamento, ma da una vera e propria mancanza di seria programmazione. Dappertutto, nonostante l’impegno dei lavoratori, si possono riscontrare giacenze di posta non consegnata con picchi più rilevanti nei comuni di Orio al Serio, Gorle, Ponteranica, Sorisole ,Trescore, Telgate, Carobbio. La nuova linea denominata “plus” non riesce a smaltire le zone assegnate perché troppo estese e perché, oltre ai prodotti previsti dall’accordo, puntualmente i portalettere vengono caricati di tutto quello che rimane nei casellari».

I tempi delle operazioni, dicono i sindacalisti della Cisl, non sono state calcolate come si sarebbe dovuto: infatti i furgoni non riescono ad arrivare in tempo nei centri per cui la posta viene lavorata in ritardo, e in più non arriva smistata come dovrebbe. «Ritardo su ritardo – sentenziano - si accumulano le giacenze». Questa organizzazione raffazzonata e approssimativa sta andando avanti solo grazie alla buona volontà degli operatori, “ma questa volta – conclude Marinaccio - non è più sufficiente. Questa volta le inadempienze sono veramente troppe e non basta più la buona volontà».

«Per questi motivi oltre allo sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario dal 26 aprile al 25 maggio, il giorno 23 maggio la Slp-Cisl, assieme alla Slc-Cgil, Confsal, Failp e Ugl, ha organizzato uno sciopero a difesa del servizio del recapito, a difesa dei lavoratori, a difesa dei cittadini che hanno il diritto di un servizio di recapito efficiente».

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