Radici, 50 anni di fibre sintetiche
Festa a Casnigo e Villa d’Ogna

Era il 1964 quando Gianni Radici avviò la Radicifil di Casnigo. «Era la prima azienda privata italiana a realizzare filati di nylon», ricorda oggi il figlio Maurizio. Il settore era dominato dalla chimica statale.

Era il 1964 quando Gianni Radici avviò la Radicifil di Casnigo. «Era la prima azienda privata italiana a realizzare filati di nylon», ricorda oggi il figlio Maurizio. Il settore era dominato dalla chimica statale. «Mio padre - prosegue - è stato il primo ad avere il coraggio di fare una scelta di questo tipo». Oggi l’80% del fatturato di RadiciGroup (1.050 milioni l’anno scorso) deriva dalla filiera del nylon.

Partì tutto da quel primo stabilimento a Casnigo che sabato ha festeggiato con un open day. Una settimana dopo, dalle 14 alle 17,30, toccherà alla Radici Yarn a Villa d’Ogna.

Questa nacque nel 1974 e qui a fine anni ’70 Fausto Radici iniziò ad affiancare il padre Gianni. La Radici Yarn doveva supportare il rapido sviluppo della Radicifil e ne eredita la specializzazione nei filati per il tessile-abbigliamento. La Radicifil invece nel tempo cambia pelle e si concentra sul filo per pavimentazione tessile. Entrambe, oltre al filato producono anche la materia prima: il polimero di nylon. «E le due aziende insieme rappresentano il 30% del fatturato attuale del gruppo», dice Maurizio Radici. «Siamo gli unici in Europa e tra i pochi al mondo integrati nella filiera del nylon 6 e 6.6».

Oggi la Radicifil è un’azienda da 156 milioni di fatturato, con 288 persone in Val Seriana e uno stretto legame operativo con un’altra azienda del gruppo, la Logit Sro di Podborany, in Repubblica Ceca, che con altri 150 dipendenti trasforma e lavora i filati.

La crisi non è passata in sordina nemmeno a Casnigo. «L’abbiamo sentita, ma è stata un’opportunità per dare una sterzata alla nostra produzione», spiega Stefano Loro, amministratore delegato. Questo ha voluto dire spostare il portafoglio delle attività dal filo per pavimentazione tessile (settore crollato del 40% in Europa) alle fibre destinate soprattutto al settore dell’automotive. In un momento in cui il mercato dell’auto non stava benissimo.

Ma la strategia Radici si è rivelata vincente. «Le scelte fondamentali sono state due», dice Loro spiegando le ragioni del successo: «Posizionarci su una fascia medio alta e innovare il prodotto». La Radicifil è diventata così fornitore di case automobilistiche come Bmw, Mercedes, Jaguar, Volvo e Porsche e ha guadagnato via via quote di mercato. Ne hanno beneficiato il fatturato, che nel 2007 era di 137 milioni e oggi 156 milioni, e l’occupazione, che ha sofferto negli anni più duri della crisi ma poi è risalita: oggi l’organico conta un’ottantina di persone in più rispetto al 2009-2010.

Auto per Radicifil vuol dire non solo filo per moquette interna, ma anche filati per airbag, produzione avviata una decina d’anni fa e per la quale l’anno scorso è stata installata una nuova linea produttiva che ha permesso di aumentare la capacità produttiva del 50%.

«Abbiamo raggiunto risultati importanti e siamo ottimisti», conclude Loro. «Continuiamo su questa strada guardando alle opportunità dei mercati globali». Per una produzione che oggi vende soprattutto nei mercati tedeschi e del Nord Europa, vorrà dire soprattutto Asia: il mercato cresce e lo stabilimento di Casnigo è pronto per servirlo.

Nel primo open day i dipendenti hanno condotto gli oltre 400 visitatori alla scoperta dell’azienda. Tra loro anche giovani: «È una ditta importante nel territorio – spiega Paola Lanfranchi, 24 anni di Leffe -: è interessante conoscerla». Tra i dipendenti Claudio Zenoni, responsabile impianti, in Radicifil dal 1974: «Ne conosco tutta la storia: icambiamenti sono stati profondi, sempre guardando all’innovazione».

In serata la festa è continuata con la famiglia Radici e i dipendenti: cena, concerto e una sorpresa: un numero speciale della rivista aziendale con le interviste che raccontano le «Storie di aziende e della loro umanità». Sabato prossimo 21 giugno altro open day alla Radici Yarn di Villa d’Ogna per i suoi 40 anni.

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