Tasse, evasione e pacificazione fiscale
Gli esperti si confrontano a Bergamo

La stretta intorno ai paradisi fiscali, gli accordi incassati con Svizzera e Liechtenstein e il trattato, più recente, con il Principato di Monaco. Scrivi «cooperazione amministrativa tra Paesi», leggi «contrasto all’evasione fiscale transazionale».

Su tutto questo hanno fatto il punto l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo e Ubi Banca, nel corso del convegno tenutosi il 23 marzo presso il Centro Congressi Giovanni XXII di viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo. Un incontro nato dal bisogno di approfondire tutti i contorni della Voluntary Disclosure, la legge di “pacificazione fiscale”, 15 dicembre 2014 n. 186, integrata dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 2015/13193 del 30 gennaio 2015, che permette ai contribuenti italiani di regolarizzare la propria posizione fiscale per le annualità pregresse sia con riguardo alle attività detenute all’estero che in Italia. Questione con la quale già numerosi commercialisti di Bergamo stanno avendo a che fare.

«Sottolineo il ruolo centrale che nella procedura di voluntary disclosure assume il commercialista in quanto trattasi, di fatto, di un accertamento fiscale la cui realizzazione è stata delegata al consulente. È un accertamento basato su dati autodichiarati e su cui poi l’amministrazione finanziaria effettuerà le opportune verifiche. Per tanto, è di fondamentale importanza che vi sia grande accuratezza nel ricostruire un quadro fedele e completo del comportamento complessivo del contribuente negli anni rilevanti ai fini della disclosure ( e prudenzialmente ritengo sia sempre opportuno indagare oltre il quinquennio nel presupposto di un raddoppio dei termini). Molti clienti arrivano al primo colloquio informativo dichiarando che la propria posizione è assolutamente semplice. Nel corso del colloquio emergono invece sovente fatti che, se sottaciuti, potrebbero addirittura portare alla nullità della disclosure con effetti devastanti per il contribuente sia dal punto di vista penale che da quello sanzionatorio». - spiega il dott. Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bergamo.

La Voluntary, infatti, si presenta come un provvedimento realmente rivoluzionario: profondamente diverso dai precedenti condoni e scudi fiscali in quanto trova la sua genesi in un mutato contesto internazionale, segnato di fatto dal crollo del segreto bancario. Sono intervenuti al convegno importanti relatori tra i quali l’On Giovanni Sanga, componente della VI commissione Finanze e relatore della legge 186/2014, il dott. Renzo Parisotto, consulente del gruppo Ubi Banca e pubblicista e la dott.ssa Paola Flora responsabile del servizio consulenza e compliance fiscale di Ubi Banca, il dott. Antonio Martino responsabile dell’Ufficio Centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali dell’Agenzia delle Entrate ma anche professionisti come il dott. Stefano Massarotto, il dott. Luca Rossi e l’avv. Federico Pezzani.

Il convegno ha affrontato gli aspetti operativi nonché le criticità della norma, ivi compresi i riflessi in tema di antiriciclaggio, autoriciclaggio e penali, con particolare riferimento alle norme e ai contenuti della prima Circolare, numero 10\E, dell’Agenzia delle Entrate che con oltre 60 pagine ha contribuito a sciogliere alcuni dei tanti dubbi interpretativi. Con l’emanazione della circolare suddetta è entrata nel vivo la procedura di emersione e numerosi commercialisti bergamaschi stanno incontrando i propri clienti per effettuare le necessarie valutazioni.

«Le indicazioni della circolare sono state certamente utili per iniziare a lavorare su alcune domande di disclosure anche se rimangono da definire molti altri aspetti e vi è la necessità che in tempi brevi per non dire brevissimi venga dato seguito a questa prima circolare dell’Agenzia. La stabilità legislativa ed interpretativa sono infatti essenziali per poter fare un lavoro accurato e il successo di tale provvedimento dipenderà molto più da questi fattori che non dalla minaccia che la disclosure rappresenti l’ultima spiaggia per chi in anni passati non ha dichiarato. I tempi stanno diventando troppo stretti per poter rispettare la scadenza del 30 settembre: o in tempi brevissimi arrivano le modifiche legislative e gli ulteriori chiarimenti interpretativi dell’Agenzia oppure la scadenza dovrà essere prorogata – ha concluso Carrara ribadendo: Sono convinto che i commercialisti bergamaschi siano ben preparati e attrezzati per assolvere alle funzioni richieste e che l’obbligo di riservatezza, derivante dal segreto professionale, possa tutelare adeguatamente gli interessi dei contribuenti bergamaschi che potranno affidarsi ai propri professionisti di riferimento con fiducia, senza che pensare di recarsi in altre città per maggiormente tutelare le informazioni che li riguardano».

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