Un po' di Bergamo all’American’s Cup
Sono orobici i caschi tecnici per la vela

Caschi obbligatori ai velisti durante la competizione velistica più famosa. Un team britannico indosserà i caschi della ditta bergamasca Kask, progettati appositamente per l’occasione.

Chi non si ricorda mitici duelli di Luna Rossa e Mascalzone Latino nelle acque degli oceani di tutto il mondo per aggiudicarsi la competizione velistica più prestigiosa in assoluto, l’American’s Cup? Aspettando che una nuovo equipaggio italiano possa far ritornare la vela del Bel Paese a quei fasti, c’è un’azienda bergamasca che esordisce, grazie a un team Britannico, il Land Rover BAR 2017 guidato dall’esperienza di Sir Ben Ainslie, già vincitore nel 2013. La Kask, infatti, fornirà i caschi ai velisti inglesi. La competizione scatterà tra pochi giorni, nelle acque delle Isole Bermuda. Si tratta della fase finale della Luis Vuitton Cup, la competizione velica che porterà la barca vincente a sfidare, nel ruolo di challenger, il detentore della America’s Cup.

KASK, azienda bergamasca che da più di dieci anni fornisce caschi per il mondo del ciclismo e in altri settori sportivi come lo sci alpino e l’equitazione, ha fabbricato per l’occasione un casco ad hoc per la vela. Infatti, nel rispetto delle nuove normative introdotte nell’America’s Cup, i componenti di tutti i team dovranno indossarne uno . Il pezzo made in Bergamo è nato per rispondere alle esigenze di comfort e areazione, oltre che di sicurezza, richieste dai velisti in azione sulle imbarcazioni che raggiungono velocità fino agli 80 km orari. La partnership, nata nel 2014, ha consentito lo sviluppo di un casco dedicato alla vela. Non c’è nessuna regata al mondo che vanta uno sviluppo tecnologico come la America’s Cup, è l’equivalente della Formula 1 della vela, dove si sperimentano soluzioni avveniristiche che, molto spesso, trovano poi applicazioni più diffuse.

Il casco è, con soli 280 grammi di peso, estremamente leggero e molto areato. La calotta esterna è in policarbonato e quella interna in EPS (polistirolo espanso), secondo le più moderne tecniche costruttive di caschi sportivi. All’interno, è dotato di una imbottitura in 2Dry e Coolmax, materiali traspiranti ad asciugatura rapida. Il cinturino di fissaggio sotto il mento è in eco pelle, un materiale che non si irrigidisce con l’evaporazione dell’acqua di mare, e il rotore all’altezza della nuca consente un “fissaggio” del casco alla testa dell’atleta che può regolarlo facilmente per una stabilità e comfort ottimali. Il casco è inoltre un importante veicolo per la comunicazione tra i membri del team: ad esso è stato infatti applicato il sistema bone conduction (BAE systems plc) che consente allo stesso tempo di sentire distintamente i suoni esterni e la comunicazione radio tra i membri della squadra e la barca di supporto. Infine, il casco in dotazione al Team Land Rover BAR ha superato la certificazione di sicurezza secondo gli standard EN 1077, norma applicata ai caschi per lo sci alpino.

«Quando si viaggia alla velocità che questi catamarani sono in grado di raggiungere, la sicurezza diventa un aspetto fondamentale e, pertanto, abbiamo lavorato ai massimi livelli per sviluppare la nostra attrezzatura, sia dentro che fuori dall’acqua e i caschi KASK sono una parte fondamentale del nostro kit di sicurezza - spiega Nick Hutton, trimmer del team – e dal 2014 abbiamo lavorato a stretto contatto con KASK nello sviluppo dei nostri caschi per garantire la più alta sicurezza possibile. Una soluzione estremamente leggera che si caratterizza sul retro con un sistema di regolazione che permette, anche quando si naviga a 80 chilometri orari, di sentirsi il casco saldamente in testa».

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