Scienza e giovani
Futuro di speranza

Ancora una volta BergamoScienza sta per donare alla città momenti di cultura scientifica, conferenze, laboratori e incontri con scienziati e Premi Nobel. Sedici giorni di festival della scienza in forza del talento, dell’entusiasmo, della generosità di oltre tremila persone, tra scienziati, ricercatori, studenti e volontari.

Grazie alla creatività e alla vivacità dei giovani di BergamoScienza il lavoro dell’associazione non si esaurisce nelle due settimane del festival, ma esprime una presenza viva e permanente al Bergamo Science Center,uno spazio di cultura e di divulgazione scientifica, di progettualità e di aggregazione. Nelle strutture dell’ex Urban Center, in un luogo da sempre difficile, adiacente all’area della stazione e delle autolinee ma allo stesso tempo nel cuore della città e di gran parte della vita studentesca, il comitato giovani di BergamoScienza anima eventi, conferenze, cineforum rivolti a studenti, scuole e cittadini, come se il festival durasse tutto l’anno. È elemento di speranza osservare come l’attitudine al volontariato, da sempre radicata nelle nostre genti, si trasmetta alle nuove generazioni che rappresentano nei tratti l’anticipazione della nostra società di domani. In momenti nei quali c’è chi alimenta la paura e la rabbia in gran parte dell’Occidente, l’esempio dei ragazzi che s’impegnano con generosità in favore della comunità e degli altri ci restituisce una speranza di futuro.

L’apertura del Bergamo Science Center, un luogo di divulgazione dove si sperimenta, si insegna e si stupisce, è stato un atto di coraggio e allo stesso tempo di lungimiranza dell’associazione BergamoScienza e dell’amministrazione della città. Ci vuole coraggio per insediare un progetto di valorizzazione scientifica e culturale in una zona da sempre sensibile ai temi della sicurezza. Nella stessa direzione va il progetto dell’università e dell’amministrazione sull’ex caserma Montelungo, che trasformerà un annunciato problema di degrado urbano in opportunità per gli studenti e per tutto il quartiere. E ci vuole impegno per far funzionare una cooperazione tra istituzioni e associazioni: ciò che fa la differenza non è l’appartenenza a un ruolo pubblico o privato, quanto nell’esercizio o meno dell’evangelica buona volontà. In queste iniziative, dove si osservano istituzioni pubbliche, associazioni e organizzazioni private dispiegare energie nuove e fare sistema, risiede la lungimiranza di porre la cultura come strumento di riqualificazione della città, ma anche la convinzione che la conoscenza possa migliorare le cose del mondo. Gli accadimenti del nuovo millennio mostrano come le armi e i droni possano contrastare una generazione di terrore, ma negli anni successivi alle Torri Gemelle la fine di una guerra ha sempre dato a origine a un’altra guerra. Tuttavia, se è vero che ognuno vede quello che sa, vi sono ragioni per credere che formazione e cultura possano sostenere un percorso di comprensione dell’altro anziché di contrapposizione, di consapevolezza di sé anziché di presunzione, di solidarietà di una comunità globale anziché d’individualismo.

Grazie alle numerosissime proposte culturali della città per iniziativa pubblica e privata, si sta alimentando uno spazio fertile per la conoscenza, oggi più importante che mai perché i venti che soffiano dai quadranti anti-elitari rischiano di ruotare in raffiche anticulturali e antiscientifiche.

Con il Bergamo Science Center si dà materialità ad uno spazio per le idee. Se è pur vero che esistono ambienti che soffocano le idee, dobbiamo alimentare quelli nei quali le nuove idee proliferano senza sforzo. Recentemente il Bergamo Science Center ha ospitato, su progetto dell’università e di molti partner del territorio, alcuni eventi preparatori di StartCup Bergamo, un’iniziativa che stimola i giovani a generare idee d’impresa innovative e li sostiene nel trasformare l’idea in una vera startup. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo economico di un Paese afflitto da una storica disattenzione ai temi della ricerca e dell’innovazione. Diventa dirimente sostenere quelle istituzioni che favoriscono elementi di generatività e la nascita di ambienti innovativi, dove s’incoraggiano le nuove generazioni a esplorare tutte le vie del possibile, come una mappa in cui il presente si reinventa in forme sempre nuove.

Non sarà certamente BergamoScienza a cambiare il mondo, ma l’impegno di tanti ci fornisce elementi di riflessione per osservare il domani. Parafrasando Shakespeare: c’è più speranza di futuro nei ragazzi di BergamoScienza, Orazio, di quanta ne sogni la tua filosofia.

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