È Monzio Compagnoni
il Giano bifronte dell’enologia

Il Giano bifronte dell’enologia lombarda è il trevigliese Marcello Monzio Compagnoni, il quasi architetto (ha interrotto gli studi poco prima della laurea) trovatosi da giovanissimo ad occuparsi di vigne e vino prima nella Bergamasca e poi anche in Franciacorta.

Perciò l’ho definito «Giano», il dio dei Romani che veniva raffigurato con due facce. Sono tre (sino ad oggi, ma nuovi traguardi sono alle porte) le date fondamentali dell’azienda agricola Monzio Compagnoni srl, di cui Marcello è amministratore unico: 1989, anno della prima vendemmia con l’utilizzo della nuova cantina realizzata dallo stesso Marcello a Cenate Sotto (Bg), ancora oggi esempio di funzionalità sposata ad estetica e impatto ambientale; 1995, la sfida si sposta in Franciacorta, subentrando nella conduzione della azienda agricola Barone Monti della Corte a Nigoline di Corte Franca (Bs); 2002, entra in attività la nuova enorme cantina in località Oneto di Adro (Bs), con la ristrutturazione di una preesistente cascina e la costruzione di un nuovo corpo di fabbricato.

Da buon architetto, Marcello, con la consulenza del noto enologo Donato Lanati, realizza una struttura scientificamente studiata secondo i più moderni criteri di rispetto e di valorizzazione delle uve. Capienza totale delle vasche sino a 5 mila ettolitri, oggi utilizzate solo in parte.

La posizione è anche splendida, a mezza collina dominante il vasto anfiteatro della zona migliore della Franciacorta, dove il terreno è morenico e spira in modo notevole il vento che scende fresco dalle Prealpi in estate e temperato in inverno dal vicino lago d’Iseo. Qui è concentrata l’attività della Monzio Compagnoni, qui arrivano le uve di tutti i vigneti gestiti da Monzio Compagnoni tra Bergamo e Brescia, nonché vengono lavorate uve anche per conto terzi. Ad esempio, a Marcello è affidata da anni la conduzione del vigneto all’interno della Tenuta La Cantalupa dei fratelli Cerea a Brusaporto, i titolari del noto ristorante tristellato Da Vittorio. Le uve arrivano nella struttura di Adro e qui nascono i tre vini “Faber” (Rosso, Riserva e Passito) dedicati dai figli al ricordo del grande papà Vittorio.

Allo stesso modo arrivano qui le uve dei vigneti che Marcello ha in conduzione sulla collina di Grumello del Monte, nella località Loreto di Cenate Sotto, per un totale di quasi 4 ettari. Nascono così i vini targati BG: i tre Igt della Bergamasca (Rosso, Bianco e Rosato), cui si aggiungono il Valcalepio Rosso 2010 Riserva “Rosso di Luna” e il Moscato di Scanzo Don Quijote, vinificati in terra orobica come da disciplinare.

Una produzione, quella bergamasca, molto più piccola rispetto alle 120 mila bottiglie di Franciacorta Docg attualmente prodotte ogni anno, tutte bottiglie Millesimate, prodotte con uve raccolte in 15,5 ettari di vigneto, 14 dei quali accorpati attorno alla cantina di Adro e 1,5 in Comune di Corte Franca. L’affinamento in catasta dura dai tre ai sei anni per cinque tipologie di Franciacorta: Extra Brut, Brut, Satèn, Rosé, Blanc de Noir Nature (quest’ultimo nato, con etichetta accattivante e qualità super, è un Pinot Nero in purezza; del resto Marcello è uno dei produttori che ha piantato molto Pinot Nero, nel quale ha giustamente creduto). Quanto ai vini fermi, oltre a quelli bergamaschi, vengono prodotti due Curtefranca Bianco Doc, il Ronco della Seta e il Bianco della Seta Riserva barricato.

L’organizzazione di vendita conta su tre distributori nazionali che con i loro agenti coprono tutto il territorio: Valentino Rossi con la 0,75 di Nembro per Bergamo e provincia; Qualità Club di Illasi per il Triveneto, l’ Emilia Romagna e la Valtellina; Bolis di Pavia per il resto d’Italia. All’ estero l’agenzia di riferimento è l’Enoteca Nederland di Tiel in Olanda: viene esportato circa il 10% del fatturato. Vendita diretta nella cantina di Adro e nello show room in via Locatelli 83, a Bergamo, nei pressi della funicolare di Città Bassa.

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