Guida mondiale delle pizzerie
Bergamo entra con «Da Nasti»

È «Da Nasti», la nota pizzeria di via Zambonate, l’unica bergamasca nella guida mondiale «Where to eat pizza» («Dove mangiare la pizza»), una sorta di «bibbia» per gli appassionati del settore, un volume di 570 pagine con gli indirizzi e un breve giudizio su 1.775 pizzerie consigliate in ogni parte del globo.

L’autore è Daniel Young, americano trapiantato a Londra, appassionato di pizza, ovviamente. Si è avvalso della collaborazione di 121 «contributor» sparsi nel mondo, che a loro volta hanno segnalato complessivamente i giudizi di circa 1.100 appassionati e professionisti del settore-pizza a tutte le latitudini. Il volume è scritto in lingua inglese ed è pubblicato dalla Phaidon edizioni, nota per le sue elegantissime pubblicazioni, leader nel settore dei volumi illustrati distribuiti in tutto il mondo. Ha sede a Londra e uffici a Parigi, Tokio, New York, Barcellona, Berlino e dal 2006 anche a Milano. Uno dei «contributor» per il volume sulle pizzerie è Francesca Negri, scrittrice, giornalista e blogger trentino-bergamasca, anche wine tutor per Rai2.

È stata lei, suffragata dai giudizi di decine di appassionati cultori della pizza, a segnalare il locale dei fratelli Nasti, originari di Tramonti, centro in provincia di Salerno noto per aver dato i natali a schiere di pizzaioli sparsi nel mondo. La famiglia Nasti è presente a Bergamo da quasi 50 anni, prima i genitori, oggi i figli Carmine e Gino e, già in piena attività, la terza generazione: figli di Carmine sono Vittorio e Riccardo, figli di Gino sono Carmine e Francesca. Dal loro forno escono ogni giorno decine e decine di pizze con una varietà pressoché infinita. Sempre ottima la qualità, perché Da Nasti ha messo a punto un suo metodo di impasto che unisce l’antica tradizione tramontina alle nuove tecniche. Alla base vi è la lunga lievitazione naturale con lievito madre. La guida internazionale delle pizzerie raccomanda di provare la pizza «Alberobello», preparata con fior di latte, burrata, pomodorini, crudo Sant’Ilario, olio extravergine di oliva e limone della costiera amalfitana.

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