E Bergamo paga

Questo Urlo è per svegliare quella parte di Italia - che sta più o meno dentro il perimetro del raccordo anulare - così distratta o prigioniera dei luoghi comuni da ritenerci un po’ polentoni e molto furbacchioni.

«Cosa vogliono quelli del Nord? Si fanno gli affari loro ed evadono le tasse». La frase è molto gettonata a Roma e conferma la sciatteria passiva della burocrazia in pantofole. Signori, il Sole 24 Ore ha pubblicato una bella inchiesta che, numeri alla mano, dimostra il contrario. Bergamo è in testa alla classifica delle città più virtuose nella riscossione delle entrate extratributarie. Il che significa che paghiamo regolarmente le multe, le mense scolastiche, le rette degli asili pubblici, le tariffe dei servizi. Il territorio sfiora la perfezione: 92,3% del totale, primo in Italia davanti anche a Bolzano, seconda con l’87,6% (e con i contributi dello statuto speciale).

Se facciamo la media,ci accorgiamo che è attorno al 50% con picchi negativi al Sud. Un contributo del tutto positivo anche per le entrate tributarie: siamo al diciottesimo posto con l’80,9% del dovuto. Quindi da domani il primo che si azzarda a mettere in dubbio la rettitudine fiscale dei bergamaschi sarà querelato con ampia facoltà di prova. Soprattutto se dovesse farlo da città come Cosenza, Napoli, Catania e dalla stessa Roma, più volte salvata dal governo con farraginosi decreti e sostanziosi contributi (l’ultimo di 500 milioni) che arrivano direttamente dalle tasse versate dai nostri concittadini. Detto questo, una convinzione: la questione settentrionale, dimenticata da tutti, è tutt’altro che chiusa.

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