I nostri soldi

di Giorgio Gandola
Riscuotere, questo è il problema. Riscuotere dallo Stato italiano sta diventando un incubo. Lo è per il signor Martino Scialpi da Taranto che dal primo novembre 1981 prova a riscuotere una vincita al Totocalcio di un miliardo di lire.

Riscuotere, questo è il problema. Il verbo significa ricevere, ritirare, incassare, percepire ma anche risvegliare. Poi vedremo il perché di questo sfoggio di sinonimi. Riscuotere dallo Stato italiano sta diventando un incubo. Lo è per le aziende private, creditrici di ben 80 miliardi; lo è per i contribuenti con un rimborso superiore ai 4 mila euro (accertamento sicuro).

Lo è per il signor Martino Scialpi da Taranto che dal primo novembre 1981 prova a riscuotere una vincita al Totocalcio di un miliardo di lire. Venditore ambulante, fece «13» allora grazie a un due fisso su Juventus-Roma, esibisce la schedina su Internet, ma non ha ancora visto un euro di quella vincita che oggi varrebbe nove milioni.

Scialpi è passato attraverso una selva di processi, è invecchiato aspettando quel denaro, si è fatto venire un fegato grande come un canotto, ma poiché a quel tempo la titolare della ricevitoria aveva smarrito la matrice e la burocrazia aveva complicato tutto, lui attende. Il 4 novembre il Tribunale di Roma dovrebbe chiudere la partita.

Non riesce a riscuotere neppure la signora Sara Ferrari di Rovigo, alla quale uno zio emigrato in Germania e diventato orafo di valore, ha lasciato in eredità un miliardo in lire e un milione in marchi in una cassetta di sicurezza di Berlino. Per ottenere il corrispettivo dei marchi ha impiegato una settimana, ma dall’Italia rischia di non avere niente: Bankitalia non cambierà in euro quei soldi perché il decreto Salva-Italia di Mario Monti lo vieta. La donna si è rivolta alla Corte europea. Corsi e ricorsi mentre lo Stato dorme. Ecco perché riscuotere significa anche risvegliare.

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