Lo stress dell’ala destra

Un calciatore su tre è depresso. Gli altri due giocano nel Real Madrid, si potrebbe chiosare.Ma non essendo una barzelletta bensì una ricerca di respiro mondiale, meglio rimanere seri.

Lo screening è scientificamente attendibile - ottenuto con un campione di 607 giocatori professionisti in attività e 219 ritirati da poco - e riguarda undici Paesi, alcuni calcisticamente grandi come Spagna e Francia, altri medi o piccoli come Belgio, Cile, Giappone, Svezia, Perù. L’Italia per una volta non c’è.

Ebbene, uno su tre soffre di sintomi di depressione ansia, uno su quattro ha disturbi legati alla mancanza di sonno e all’abuso di alcool, uno su cinque è perennemente stressato. Soprattutto se gioca nel Milan, verrebbe da aggiungere, ma non è proprio il caso di far slittare la frizione perchè la ricerca della Fifpro (il sindacato mondiale calciatori) pubblicata dal Corriere della Sera rappresenta una fotografia degli uomini e delle loro fragilità prima che dei campioni e dei loro privilegi. Il commento del presidente del sindacato italiano, Damiano Tommasi, ci aiuta a capire: «Si tratta spesso di vite al limite, con grandi pressioni, in cui si passa dall’essere qualcuno al sentirsi una nullità».

Tutto comprensibile fino a quando non ci si imbatte nei dati degli ex calciatori, vale a dire coloro che hanno dovuto adeguarsi alla società dei normali: sono maggiormente stressati, ansiosi, depressi, insonni e a rischio sbronza dei campioni in campo. Questo ci fa concludere col rischio di essere banali (e infatti lo siamo perfino più della ricerca) che la vita dei campioni in Ferrari è certamente difficile. Ma quella di chi fa la fila per pagare la bolletta del gas lo è di più.

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