Lui e lei

Parlavano e ridevano al tavolo del ristorante. Lui rilassato dentro un mare di serenità, lei stupita ma certamente a suo agio davanti a quell’uomo con qualche capello bianco e la camicia pulita, così attento ai suoi racconti.

Ogni tanto il cameriere passava a portare e ritirare dei piatti, ma loro non ci facevano caso. Lui la osservava e annuiva, mentre lei gli diceva dell’ultima lezione di letteratura, della compagna che fumava di nascosto, della gita scolastica al mare, della stagione sportiva che stava andando così così, dei biglietti introvabili per il concerto degli One Direction, di quelle Converse militari che avrebbe voluto ricevere per il compleanno e di un piccolo cruccio: da un po’ non vedeva la nonna, avrebbe preso il treno l’indomani e sarebbe andata a trovarla. Lei e le sue lasagne. Bello per l’uomo brizzolato essere travolto dalle parole di una piccola donna nell’età dei silenzi.

Quattordici febbraio, San Valentino, al tavolo i due fidanzati perfetti erano padre e figlia tredicenne. Così perfetti che i vicini di tavolo sono rimasti a osservarli ammirati per tutta la sera e poi non ce l’hanno fatta a non lasciare loro questo biglietto: «Ciao, mi dispiace spiarti ma io e mio marito ti abbiamo visto con la tua piccola e siamo rimasti impressionati dal tipo di padre che sei. Da due adulti cresciuti senza padre, è importante vedere questi modelli di uomo. La cena la offriamo noi». Domani non è la festa del papà, non ci sono metafore nascoste da svelare e non sappiamo neanche se la storia (che arriva da New York) è vera fino in fondo. Ma ci è piaciuto leggerla e ci piace raccontarla. Tutto qui.

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