Un nome da 500 milioni

di Giorgio Gandola

Mezzo miliardo vale un nome? Domanda interessante soprattutto se posta a bruciapelo, in questi giorni, a qualunque passante di Madrid. Il mezzo miliardo è quello che lo sceicco di Abu Dhabi intende investire in vent’anni sulla società di calcio più famosa del mondo, il Real Madrid.

Mezzo miliardo vale un nome? Domanda interessante soprattutto se posta a bruciapelo, in questi giorni, a qualunque passante di Madrid. Il mezzo miliardo è quello che lo sceicco di Abu Dhabi intende investire in vent’anni sulla società di calcio più famosa del mondo, il Real Madrid.

E il secondo è Santiago Bernabeu, lo storico nome dello stadio nel quale i blancos hanno vinto 10 Champions league, 32 scudetti e 19 coppe del re. Il signor Bernabeu è stato l’uomo che ha inventato il Real Madrid moderno, ne fu presidente per 35 anni dopo essere stato giocatore e allenatore, ha finanziato e fatto costruire lo stadio nel quartiere di Chamartin che porta, appunto, il suo nome.

Quindi che si fa? Si rinuncia a 500 milioni di euro per difendere la storia, per continuare a celebrare un simbolo primario di esistenza? Oppure si manda definitivamente in soffitta il grande antenato e si abbracciano i petroldollari per garantire la ristrutturazione dello stadio medesimo e l’opulenza dei prossimi budget?

Il quesito sta angosciando i tifosi, molto meno la società che vorrebbe scendere a un compromesso: chiamiamolo «Abu Dhabi Bernabeu». Non è così facile decidere quando si tratta di un nome che evoca una storia.

Lo scriveva anche Umberto Eco: «Il nome della rosa è un nome puro». Quindi non negoziabile, sembrerebbe. Ma 25 milioni l’anno fanno comodo e il presidente Florentino Perez sta per crollare. Tranquillo, tanto qualunque cosa sia scritta sulla facciata, i tifosi continueranno ad andare al Bernabeu. Come a Milano, con buona pace di Meazza, vanno a San Siro.

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