Nelle patologie coronariche
è coinvolta la vitamina D

La rivista Nutrition, Metabolism - Cardiovascular Diseases ha pubblicato uno studio condotto da un gruppo dell’Università Statale di Milano che dimostra l’associazione tra vitamina D e infiammazione del grasso viscerale che circonda il cuore (grasso epicardico) nella patologia coronarica.

Lo studio condotto da Elena Dozio, afferente al Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute (SCIBIS), mette in evidenza l’importanza di mantenere livelli ottimali di vitamina D come possibile strumento per contrastare l’infiammazione del grasso epicardico, tipica dei pazienti con patologia coronarica.

Oltre l’80% dei soggetti con patologia coronarica, spiegano i ricercatori, presenta uno stato carenziale di vitamina D. Più tali livelli diminuiscono più si osserva a livello del tessuto adiposo epicardico una riduzione nell’espressione di importanti molecole che regolano l’utilizzazione locale della vitamina e un aumento nei livelli di mediatori pro-infiammatori.

Questo significa che solo quei soggetti che presentano uno status ottimale di vitamina D nel sangue preservano la capacità di utilizzare la vitamina a livello del tessuto e riescono a mantenere sotto controllo l’espressione di molte molecole pro-infiammatorie che concorrono alla progressione della patologia coronarica.

”Uno studio importante - sottolinea Elena Dozio - perché per la prima volta si guarda al monitoraggio del livelli di vitamina D ed al mantenimento di valori ottimali della stessa come ad un importante strumento di prevenzione nell’ambito delle patologie cardiache».

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