In viaggio con il diabete
Ecco il decalogo anti-imprevisti

Dai farmaci alle certificazioni, dalla gestione dei fusi orari ai controlli del check in: dagli esperti della Società italiana di Diabetologia (Sid) arriva un decalogo con semplici regole rivolto alle persone con diabete, per non rischiare di rovinarsi le vacanze di Natale.

Come dimostra il caso della signora rimasta a terra allo scalo romano di Fiumicino, dopo essersi vista richiedere dal comandante dell’aereo un certificato di idoneità al volo, in quanto «malata», gli inconvenienti al momento del viaggio possono sempre presentarsi. Per cercare di ridurre al minimo le brutte sorprese, è bene quindi prepararsi in modo adeguato. «Le persone con diabete, pur con le dovute cautele, possono svolgere una vita del tutto normale, all’interno della quale rientrano a buon diritto anche viaggi e vacanze, ma è importante cercare di rispettare l’orario dei pasti e non scombussolare troppo la giornata. Perché più che per qualsiasi altro tipo di malattia, il diabete richiede una precisa «educazione» da parte di chi ne soffre, circa 4 milioni di italiani in modo conclamato e almeno un milione che non sa di averlo», commenta Enzo Bonora, presidente Sid.

In primis quindi provvedere alle certificazioni. Munirsi di una dichiarazione, tradotta in inglese qualora si vada all’estero, che attesti la condizione di persona con diabete, cosa fare e chi contattare in caso di emergenza. Per salire a bordo di aerei, se in possesso di siringhe e insulina, in genere si deve avere l’autorizzazione della Compagnia, da richiedere, in fase di prenotazione, al numero dedicato alle assistenze speciali e presentare al check-in un certificato medico, con data non anteriore a 30 giorni, che attesti la necessità, quantità e modalità di assunzione e somministrazione del farmaco, insieme al foglietto illustrativo del medicinale e un’autocertificazione che attesti che il contenitore è anti-urto e anti-rovesciamento.

Sempre a proposito di farmaci, meglio portare in viaggio una quantità di doppia di quella necessaria per non rimanere senza in caso di ritardo del volo, del treno o di lunghe code in macchina. Al momento dei controlli all’aeroporto, farmaci e insulina vanno portati in un sacchetto separato da quello dei liquidi e posizionati sul nastro per farli ispezionare dagli addetti alla sicurezza. Inoltre, vanno tenuti a bordo, anche quelli di scorta, e non messi nel bagaglio da spedire perché potrebbe risentire di forti sbalzi di temperatura e pressione nella stiva dell’areo. Dopo il viaggio osservare il contenitore (o la penna) con attenzione prima di iniettare il bolo di insulina e in caso di aspetto anomalo, non esitare a buttarlo.

Siringhe, aghi, glucometro, strisce e lancette per misurare la glicemia vanno portati in abbondanza. In caso di viaggi lunghi, meglio chiedere al diabetologo come gestire l’insulina basale se si prevede un cambio di fuso orario, inoltre chi indossa un microinfusore, deve ricordare di adeguarne la regolazione al nuovo orario. Se si indossano device come microinfusori o sensori per la glicemia, informarne gli addetti alla sicurezza dello scalo, perché per alcuni si sconsiglia di passare sotto gli scanner, ma si può richiedere una perquisizione manuale.

Durante il viaggio tenere a portata di mano snack, biscotti, caramelle in caso di eventuali crisi ipoglicemiche ma ricordare anche di muoversi di tanto in tanto, perché stare seduti a lungo, può al contrario aumentare la glicemia. A proposito di iperglicemia, sotto le feste è facile essere tentati da menu molto abbondanti e ricchi di zucchero. Tra pandori, panettoni e torroni, in momenti di convivialità può capitare di venir meno alle prescrizioni mediche, ma Bonora tranquillizza: «va bene stare attenti, senza ossessioni però. Il diabete è una malattia che dura decenni, qualche strappo alla regola si può fare in una settimana di vacanza!»

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