Alfa Giulietta Sprint
sessant’anni dopo

Arriva, anzi forse «torna», Giulietta Sprint, la nuova versione che rende omaggio al modello del 1954, capostipite di un’intera classe di automobili e uno dei prodotti emblematici del Made in Italy.

Presentata in anteprima mondiale al recente Salone di Parigi, la nuova Giulietta Sprint celebra i 60 anni di vita del modello che, sulla scia del successo della 1900, venne lanciato al Salone di Torino del 1954 e in brevissimo tempo attirò l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Fu proprio la Giulietta, negli anni Cinquanta, a far sognare gli automobilisti rendendo per la prima volta accessibile il desiderio di possedere un’Alfa Romeo. Oggi tocca alla nuova Giulietta Sprint raccogliere quel testimone offrendo una caratterizzazione estetica più marcata, prestazioni senza compromessi e dotazioni tecnologiche al top.

In particolare, la nuova Giulietta Sprint incarna il vero «Spirito Alfa» che si declina in «Lightness & Efficiency», attraverso alcuni elementi che aumentano l’efficienza aerodinamica della vettura, come il Dam posteriore con estrattore sportivo e le minigonne laterali, in «Italian Style», ovvero il lavoro fatto sul carattere di Giulietta per esaltare ancora di più l’italianità dello stile e in «Advanced Technology», con il nuovo motore 1.4 da 150 CV, l’ultimo nato della famiglia MultiAir. Resta anche piacere di guida Alfa Romeo che si ottiene dall’innovativa architettura del modello e dai numerosi sistemi elettronici di cui è dotato.

Lo stesso «Spirito Alfa» si ritrova in tutte e tre le generazioni di Giulietta: dalla capostipite del 1954 alla Giulietta del 1977, fino all’attualissima Giulietta Sprint. Il modello del 1954 portò al debutto il rivoluzionario «bialbero» quattro cilindri 1.3 costruito in alluminio per ottenere la massima efficienza, così come la Giulietta del 1977 introdusse per prima il sistema transaxle - con motore anteriore e cambio al retrotreno - per ottenere una ripartizione dei pesi in grado di garantire sicurezza, stabilità e tenuta in ogni condizione di guida.

Lo stesso avvenne nel 2010 con la nuova architettura dell’attuale Giulietta, un vero e proprio «salto tecnico e tecnologico» rispetto ai pianali attuali per i contenuti introdotti, per i materiali e le tecnologie utilizzate e per i livelli prestazionali e gli standard di sicurezza raggiunti. All’esterno, ora i segni distintivi sono, tra gli altri, i cerchi in lega a cinque fori da 17 o 18 pollici, i vetri posteriori oscurati e il paraurti posteriore modificato con terminali di scarico maggiorati; all’interno, sedili ad alto contenimento rivestiti in tessuto e Alcantara, cruscotto «effetto carbonio» e, fra gli accessori, clima bi-zona e infotainment con schermo touch da 5 o 6,5 pollici.

La nuova versione si presenta, sotto il cofano, con i i già collaudati quattro cilindri benzina 1.400 turbo da 170 Cv (con cambio a doppia frizione TCT) e i diesel 1.600 e due litri da 105 a 175 Cv (il più potente con cambio TCT), ai quali si aggiungono il 1.400 benzina-GPL da 120Cv e un nuovo 1.400 turbo benzina da 150 Cv, in grado di spingere fino a 210 km/h accelerando da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi, con consumo medio dichiarto dal costruttore di 5,7 lt/100 km ed emissioni di 131 g/km. I prezzi tengono conto degli equipaggiamenti base più ricchi rispetto alle altre versioni della famiglia Giulietta: si parte dai 25.900 euro per la 1.400 da 150 Cv.

Daniele Vaninetti

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