Vespa Primavera
La leggenda continua

Quante cose si sono dette e scritte sul tema Vespa Piaggio? Molte ma la leggenda continua …

Vespa Primavera si è arricchita di una serie speciale Touring con accessori e particolari estetici ispirati dalla vocazione per il viaggio che Vespa ha sempre incarnato nella sua lunghissima storia.

Vespa Primavera nasce, nella sua prima versione, nel 1968. È l’anno che segna la presa di coscienza delle giovani generazioni che si presentano al mondo urlando tutta la loro voglia di libertà. È l’anno della rottura di ogni schema, che segna per sempre la storia della cultura occidentale. Dalle università della California alle piazze parigine un nuovo soggetto sociale, quello dei giovani, reclama il proprio posto nella società che muta tumultuosamente.

Linee leggere, fresche, prestazioni brillanti, semplicità e gioia nella guida, Vespa Primavera arriva come una ventata di novità in un mondo che ha fame di cambiamento. Diventerà uno dei modelli più longevi e più amati nella storia di Vespa in periodo dove lo scooter si guidava con i capelli al vento.

La Primavera si propone da subito come un punto di evoluzione importante nella storia di Vespa. una evoluzione che da quasi settanta anni e dopo oltre 18 milioni di veicoli diffusi nei cinque continenti, fa di Vespa la due ruote più giovane e più amata al mondo.

La coda torna oggi ad essere appuntita ed allungata, proprio come quella del primo prototipo che grazie alla sua somiglianza con l’insetto, ispirò il nome Vespa. Gli indicatori di direzione e le luci di posizione a led, contengono la loro dimensione per lasciare libero lo scudo anteriore e sono montate a filo carrozzeria per non «sporcare» le linee nitide di Vespa Primavera.

I comandi al manubrio delle funzioni principali sono stati inseriti in veri e propri «bracciali» che grazie alla cromatura risultano, anche esteticamente, separati dal resto e sono una chiara citazione a quell’elemento che sui modelli più classici fungeva da gruppo cambio/frizione, posto sul lato sinistro del manubrio.

Lo strumento elettronico utilizza lo stato dell’arte della tecnologia ma riprende le forme trapezoidali dei classici strumenti Vespa. Il proiettore anteriore circolare recupera la ghiera cromata sul bordo, uno degli stilemi più evidenti della prima versione di Vespa Primavera, mentre il fanale posteriore, moderno ed elegante è realizzato con tecnologia led.

La sella piatta e biposto, nel solco della tradizione Vespa, è ora più confortevole e abitabile, con cuciture doppie come nella consuetudine della raffinata pelletteria italiana. La parte posteriore è circondata dal maniglione per il passeggero, ovviamente realizzato nel tradizionale e inconfondibile tubo cromato.

Anche i colori nei quali Primavera è offerta (MonteBianco, Blu Midnight, Rosso Dragon, Marrone Crete Senesi, Nero Vulcano) sono ripresi coerentemente dalla memoria di Vespa e giocano con i due esclusivi colori sella per creare nuovi accostamenti cromatici che impreziosiscono la nuova Primavera.

Il disegno dei cerchi in lega da 11” è completamente nuovo e, pur rispettando il numero delle cinque razze, reinterpreta un elemento classico di Vespa. La carrozzeria in lamiera di acciaio che funge anche da elemento portante è l’elemento che distingue Vespa da ogni altro scooter al mondo. La scocca di Vespa Primavera è completamente nuova pur mantenendo fede a una filosofia costruttiva unica ed è costituita da parti in lamiera stampata saldate.

Il nuovo posizionamento della batteria (ora nel longherone centrale, della pedana poggiapiedi) ha permesso di aumentare la capienza del vano sottosella fino a 16,6 litri (erano 14,3 nella precedente generazione Vespa) facilitando ulteriormente l’accessibilità al motore per le operazioni di manutenzione (basta sollevare il vano portacasco).

Il collegamento del motore alla scocca è realizzato con un sistema di braccetti a due gradi di libertà (era uno sulla serie precedente) e adotta uno scontro con doppio tampone in gomma. Il risultato è una consistente riduzione delle vibrazioni avvertite dal guidatore nei punti di contatto quali sella, manopole e pedana.

Pur mantenendo la classica sospensione Vespa a schema monobraccio, la nuova Primavera adotta un sistema completamente ridisegnato per ridurre gli attriti di scorrimento. L’ammortizzatore è ora fissato al supporto in alluminio che lo collega alla ruota tramite un perno di incernieramento mentre prima era fissato con due viti.

Il cuore di Vespa Primavera 125/150cc è un monocilindrico a 4 tempi raffreddato ad aria, con distribuzione monoalbero a camme in testa a 3 valvole (2 di aspirazione e 1 di scarico) e alimentazione a iniezione elettronica, studiato e costruito negli stabilimenti di Pontedera

Il motore 3V ha l’importante vantaggio di pesare meno rispetto al 2V della serie precedente. I consumi di carburante decisamente bassi (si arriva fino a 64 km/l procedendo a 50 km/h) e gli intervalli di manutenzione lunghi (i tagliandi sono previsti ogni 10.000 km) consentono di avere costi di gestione estremamente contenuti.

La nuova Primavera è la più giovane della famiglia Vespa vera pronipote degli storici Vespini, i modelli 50cc con i quali anche la prima Primavera, quella nata negli anni ’60, condivideva le dimensioni e la carrozzeria.

Sergio Villa

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