Mister Gasperini
avrà il suo da fare

È proprio indigesta la prima di campionato all’Atalanta. Non ne vince una dal 2008 e ieri contro la Roma ha inanellato il quinto ko su sette debutti (gli altri sono due pareggi). Non ha fatto il colabrodo del 3-4 dell’anno scorso con la Lazio, ma, nonostante solidità, orgoglio e comando della manovra nella ripresa, qualcosa non ha funzionato, come spieghiamo nei commenti alla partita.

Siamo solo all’inizio, la squadra deve mettere a punto nuovi equilibri, essendo partiti due pezzi da novanta come Kessie e Conti ed essendo ancora fuori causa Spinazzola per il braccio di ferro di mercato tra Juve e Atalanta. Certo, la preparazione estiva serve a conoscersi tra vecchi e nuovi arrivati, a ritrovare la gamba e a provare gli schemi, ma si sa che più del calcio d’agosto sono le prime giornate di campionato i test attendibili per registrare l’impianto di gioco. La condizione non preoccupa, visto che i nerazzurri hanno spinto fino all’ultimo secondo schiacciando la Roma in difesa. Quel che ieri è venuto meno sono lucidità ed efficacia. Se Ilicic nel finale avesse segnato anziché colpire il palo, risalterebbe il carattere indomito sugli errori e la mancanza di cattiveria in attacco. Ma non possiamo nascondere che Gasperini avrà il suo bel daffare a rimettere il turbo a un’Atalanta che nella convinzione del popolo nerazzurro, abituato ai botti della stagione dei record, è votata, per la stessa natura gasperiniana, a imporsi, soprattutto in casa. Non è un dramma la sconfitta di ieri, di fronte c’erano i vicecampioni d’Italia (seppure non irresistibili). E la trasferta che ora aspetta Gomez e compagni, sul campo di un Napoli micidiale e candidatissimo allo scudetto, suscita un po’ di apprensione. La nuova Atalanta andrà giudicata più avanti, dopo il mercato e qualche turno di «riscaldamento». Intanto si può invece dire con certezza che il Var (Video assistant referee), la cosiddetta moviola in campo in aiuto all’arbitro, è benvenuto. Contribuirà a sedare gli animi in occasione di episodi dubbi. Invocato per anni in nome della giustizia in campo, adesso va accolto e accettato. Lo ha subito ammesso anche Buffon, dopo il rigore contro deciso con la tecnologia sabato in Juventus-Cagliari. E pace se non placherà le discussioni popolari del lunedì: bar sport o Var sport, saranno sempre caffé e bianchini in compagnia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA