Teniamoci quei 45’
in vista di settembre

Sì, dopo il primo tempo di Napoli-Atalanta avevamo creduto che i nerazzurri ce la potessero fare. Se non a vincere almeno a portare a casa un punto di prestigio. Non sembrava vero che fossero riusciti a tenere in scacco la squadra più in forma e letale dopo il via della stagione. Atalanta in vantaggio e senza subire, Atalanta che aveva quasi disarmato l’avversario con la compattezza e gli automatismi del suo gioco, efficace a partire dalla cerniera difensiva (che bravo Masiello).

Ma nella ripresa il vento è cambiato, i partenopei si sono ritrovati e in cinque minuti hanno ribaltato la partita. A quel punto è riemersa tutta la qualità di una squadra che fa male. Un duro colpo anche per un’Atalanta coriacea e intelligente. Il piatto della classifica piange ma zero punti dopo aver affrontato Roma e Napoli non sono uno scandalo, possono starci nel conto. L’Atalanta vista ieri nel primo tempo merita fiducia e fa ben sperare. Ora la sosta per le nazionali e la fine del mercato. Si ripartirà domenica 10 settembre contro il Sassuolo e ci aspettiamo un’altra musica, soprattutto nel risultato. Per poi affrontare col morale alto il primo impegno di Europa League con gli inglesi dell’Everton, a Reggio Emilia, il giovedì successivo. Tenetevi forte, ci aspettano parecchie emozioni.

Anche in questa seconda giornata, nel frattempo, ha tenuto banco il Var, ma dopo gli applausi della settimana di apertura affiorano i primi malumori sull’utilizzo generoso (e imperfetto) della tecnologia. Diamo tempo agli arbitri di prendere le misure, è una palese contraddizione protestare subito dopo aver reiteratamente gridato allo scandalo quando la moviola in campo non c’era e la si invocava una domenica sì e l’altra pure. Adesso c’è. Punto. Anzi no, consentiteci una notarella, perché ci si è silenziosamente divisi anche sull’articolo: si dice il Var o la Var? Quasi tutti i telecronisti e autorevoli giornali dicono e scrivono la Var, ma ha ragione la minoranza (di cui facciamo parte anche noi), in compagnia nientemeno che degli arbitri, che questa diavoleria la maneggiano: si dice il Var, al maschile, acronimo di Video assistant referee, l’assistente video dei fischietti.

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