La buona Sorte
dei pendolari

Il ragazzo è giovane ma si farà, si suol dire. Ecco, Alessandro Sorte è uno che le tappe le ha decisamente bruciate, considerato che nel giro di due anni è passato da consigliere provinciale ad assessore regionale.

Ma mica un assessorato qualsiasi, no: quello alle Infrastrutture e mobilità. Che in Lombardia viene poco dopo la Sanità, sancta sanctorum di qualsivoglia Giunta, dal Formigoni I in poi. Robetta da niente: la Brebemi di qua, la Pedemontana di là, e sullo sfondo la corsa contro il tempo per arrivare il più preparati possibile dal punto di vista infrastrutturale all’appuntamento con Expo.

E poi c’è lei, loro, uno, nessuno (quando si cerca un responsabile) e centomila (casini): Trenord. L’incubo di ogni assessore della Giunta Maroni, che infatti ne ha già lasciati giù due per strada. O dal treno, fate voi. Prima Maurizio Del Tenno e poi Alberto Cavalli, che ha passato la patata bollente a Sorte. Tempo un mese e – taaaac – ecco il primo ritocchino alle tariffe dei treni e degli autobus: più 4%, così tanto per gradire. Ma Sorte, con una certa qual dose di astuzia politica, ha preferito per giorni deviare l’attenzione sui rischio che le tariffe potevano aumentare fino al 25% se la Regione non fosse intervenuta di tasca propria.

Il che non è vero, ma verissimo: perché se il sistema ferroviario lombardo sta più o meno (meno...) in piedi non è di certo grazie ai folli e sistematici tagli che i vari (tutti...) governi stanno effettuando con una sistematicità agghiacciante, ma alle continue toppe che il Pirellone mette qua e là. Poi magari potremmo interrogarci sui fondi stanziati per Brebemi, ma è un altro paio di maniche. O forse no. Ad ogni modo, una cosa è pacifica: puntare l’indice sul rischio di aumenti-monstre e poi piazzarne uno piccolo piccolo così in sordina non è male come tattica. In questo il giovane assessore dimostra di aver imparato in fretta. Molto in fretta. Del resto, se sopravvivi agli assetti variabili della segreteria provinciale di Forza Italia (che tuttora guida) poi sei pronto per ogni genere di virtuosismo.

Ma ora si balla, perché dopo qualche passaggio a vuoto in Trenord c’è un nuovo amministratore delegato (Cinzia Farisè) e alle porte un appuntamento come Expo dove la tenuta del sistema ferroviario verrà messa a dura prova. I pendolari non sanno più che pesci pigliare, e si domandano come sarà possibile garantire un servizio all’altezza dell’evento quando è già difficile averne uno appena decente in condizioni normali. Questione di mesi e avremo le risposte, anche quelle più sgradite, al limite.

Nel frattempo ci sono un po’ di nastri da tagliare, e per un politico (di lungo o breve corso, poco importa...) è benzina pura: Pedemontana in più tranche, poi la nuova Tangenziale esterna di MIlano, qualche bretella qua e là, le opere di accesso all’Expo. Insomma, tanta carne al fuoco, aspettando che passi il treno giusto. E sperando in un po’ di buona sorte. O Sorte.

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