Terzi, perché taglia
i fondi alla sua terra?

Due indizi fanno una prova, se ce ne fosse bisogno. Prima l’avallo alla norma per punire gli alberghi che ospiteranno volontariamente gli immigrati richiedenti asilo, escludendoli dai bandi regionali del turismo.

Ora un nuovo provvedimento dello stesso sapore, questa volta addirittura «ad Parcum». Su proposta dell’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, bergamasca (oltre al danno la beffa), i Parchi che hanno accolto migranti nelle loro strutture sono esclusi dai bandi regionali per i finanziamenti. In Lombardia è il caso di Valmarina, che perderà 89 mila euro destinati alle proprie attività. Una punizione per aver ospitato richiedenti asilo nell’agosto scorso e un avviso in previsione di altre accoglienze. Con una differenza: se nel caso degli hotel a finire nel mirino sono imprese private, il Parco dei Colli è invece un ente pubblico, che oltretutto ha accolto senza incidere sul proprio bilancio, ma usufruendo dei fondi che l’Unione europea mette a disposizione dello Stato italiano per dare un tetto e sfamare i migranti.

Alcune considerazioni dopo queste prove di ardimento normativo. Le posizioni della Lega sul tema sono note. Ma in questi casi ad agire è l’istituzione Regione, che si accanisce con decisioni punitive contro altre istituzioni, in un momento già difficile per le scarse risorse a disposizione. A pagare sarà la tutela ambientale di un pezzo significativo e simbolico del nostro territorio, che comprende i Colli di Bergamo e dell’hinterland. Ricorrendo a questi mezzucci vendicativi si declassa anche il ruolo dell’istituzione regionale, piegato alle esigenze partitiche (pure mediatiche) nella battaglia del no all’accoglienza. Mezzucci che non fermeranno l’afflusso di disperati. Ma danneggeranno il nostro territorio. Davvero un capolavoro di politica locale.

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