Comark, dodici mesi in salita
Serve un rinforzo, ma non arriverà

Non sappiamo, con franchezza, se giudicare del tutto positivamente il quinto posto della Comark, al termine dell’andata della regular season. Da un lato brindiamo volentieri con coach Simone Morandi al buon risultato se riteniamo lo stesso figlio di un organico sulla cui potenzialità non è lecito pretendere l’impossibile. Dall’altro, il ripetuto rammarico al pensiero del brillante percorso un anno fa dell’allora Intertrasport.

Non a caso abbiamo citato subito Morandi. Tanto per cominciare riconosciamogli una buona dose di coraggio per aver accettato sull’ unghia in estate un incarico alquanto delicato. Infatti la dirigenza non gli aveva nascosto le importanti partenze di Gamba, Guarino, Raschi e Rossi e, di contro, gli arrivi di De Min, Minessi, Moruzzi e del rientrante De Agosti, quartetto globalmente di pieno rispetto ma non accostabile, per curriculum, ai sostituti. In aggiunta, sempre a proposito di coraggio, Morandi avrà di sicuro previsto l’inevitabile e stressante confronto, da parte della tifoseria e dei media più sottili, tra la nuova squadra e quella che aveva centrato con merito il gratificante primato finale nella prima fase del campionato.

Con questi rigorosi presupposti il bilancio a dicembre va accolto senza batter, pressoché, ciglio specie se ancora Morandi, come da ordini superiori, sta portando gradualmente a compimento il processo di maturità dei giovani più talentuosi dell’ eterno vivaio trevigliese. Una domanda, però, ci assilla da mesi, da quando siamo stati in grado di valutare lo spessore delle avversarie del girone che vanno per la maggiore: con l’ innesto in corsa di una pedina anche solo di poco al di sopra della media non vedremmo di colpo una Comark competere per l’alta classifica? Al riguardo noi per l’eventuale operazione-rinforzo, si sa, da sempre si è proposto un pivot con Zanella suo vice, altri un regista da alternare a Demartini e altri una guardia con parecchi punti nelle mani.

La dirigenza, però, non è dell’ idea di ricorrere al mercato di riparazione motivando la sua, pressoché, definitiva scelta, almeno ci è parso di capire, in una totale fiducia sull’ organico attuale. E Morandi di che idea è? Troppo intelligente è l’allenatore bresciano per non cucirsi la bocca: ma, signori, trovateci un tecnico in circolazione di qualsiasi disciplina sportiva che rifiuterebbe una pedina di spessore nel proprio scacchiere.

Arturo Zambaldo

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