Mino Baracchi è morto a 89 anni
Portò a Bergamo Coppi e Merckx

È morto Mino Baracchi, uno dei più grandi personaggi dello sport bergamasco. Fu anche presidente dell'Atalanta nel 1969, ma il suo nome è legato al leggendario trofeo Baracchi, la cronometro a coppie che vide correre a Bergamo i più grandi assi delle due ruote.

È morto nel primo pomeriggio di sabato 28 gennaio Mino Baracchi, uno dei più grandi personaggi dello sport bergamasco. Fu anche presidente dell'Atalanta nel 1969, ma il suo nome è legato indissolubilmente al leggendario trofeo Baracchi, la cronometro a coppie che vide correre a Bergamo i più grandi assi delle due ruote come Coppi, Bartali, Magni, Anquetil e Merckx.

Baracchi, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 8 aprile, era ricoverato ormai da sei anni al Don Orione, ovvero da quando i problemi di salute - legati alla vecchiaia - non gli avevano consentito di continuare a vivere nella tranquillità della sua villa di via Zarda sui colli di Bergamo.

Baracchi, che era vedovo e senza figli (due fratelli, Ugo e Franco, sono ancora vivi), si era ritirato da molto tempo dalla vita pubblica. La sua ultima ribalta, in pratica, per la 50ª edizione del Baracchi nel 1991. I funerali dovrebbero svolgersi lunedì 30 gennaio nella chiesa del cimitero di Bergamo.

Il Trofeo Baracchi fu creato nel 1941 dall'allora commerciante Mino Baracchi in memoria del padre Angelo, grande appassionato di ciclismo. Nelle prime tre edizioni fu una corsa in linea riservata ai dilettanti, nel 1944 venne aperta ai professionisti nel 1949 si trasformò in una cronometro a coppie. L'albo d'oro è spettacoloso proprio perché parteciparono alla corsa campioni assoluti, talvolta in lizza in coppia, come Moser e Saronni (vincitori nel 1979) che di consueto si guardavano come cani e gatti.

Baracchi, che aveva giocato nelle giovanili del club nerazzurro, fu anche l'11° presidente della storia dell'Atalanta, dal febbraio al dicembre 1969. Individuato come l'uomo giusto da Achille Bortolotti  e Massimo Masserini, subentrò al dimissionario Attilio Vicentini, ma il triumvirato Baracchi-Bortolotti-Masserini durò poco.

L'Atalanta retrocedette in serie B e, nel campionato successivo, Baracchi si dimise quando seppe dai giornali che Bortolotti e Nessi, che aveva rilevato il pacchetto azionario di Masserini, avevano esonerato a sua insaputa l'allenatore Viciani, scelto proprio da Baracchi per il rilancio.

Ricordiamo che Baracchi è stato legatissimo anche al mondo delle due ruote motorizzate, in quanto negli anni Cinquanta fu presidente del Moto Club Bergamo e organizzò il Circuito delle Mura (si girava in senso orario, scendendo dalla Boccola fino a Porta Sant'Agostino e si risaliva passando sopra Porta San Giacomo fino a Colle Aperto) in cui gareggiò anche Carletto Ubbiali, destinato a diventare pluricampione del mondo.

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