Acqua Lete «sposa» l'Atalanta
Marino non dice no al «colpaccio»

L'intervento di Pierpaolo Marino alla presentazione ufficiale del marchio «Acqua Lete», che accompagnerà l'Atalanta nella stagione sportiva 2012-2013, è stata l'occasione per allargare il discorso sulla campagna acquisti e non solo.

L'intervento di Pierpaolo Marino alla presentazione ufficiale del marchio «Acqua Lete», che accompagnerà l'Atalanta nella stagione sportiva 2012-2013, è stata l'occasione per allargare il discorso sulla campagna acquisti e non solo.

Precedenza, in base alla scaletta, all'incontro con i media, alla validità dell'accordo commerciale tra Lete Spa e il club di Zingonia: un matrimonio contratto con reciproca soddisfazione dalle parti e che promette, al tempo stesso, reciproci lusinghieri risultati.

Sollecitato ma nemmeno troppo dai cronisti, il direttore generale campano ha allargato l'argomento sul mercato in pieno svolgimento ed è tornato sulle ipotetiche problematiche che affronteranno i nerazzurri nel prossimo torneo.

Alla specifica domanda se prima della chiusura delle liste di trasferimento di fine mese arriverà dalla sede di Zingonia la notizia su un «colpaccio alla Marino» l'ex dirigente di Napoli, Roma e Udinese ha precisato: «Occorre, innanzittutto, dare un preciso significato al termine colpaccio. Con gli ingaggi e le conferme sin qui portati a termine penso che non si sia lavorato al ribasso. Poi si sa che sognare non costa nulla, per cui perché non lasciare aperta una ipotetica porta? Di certo è che siamo perennamente operativi su largo raggio».

«Naturalmente - ha aggiunto - se i tifosi si aspettano che ingaggi Messi dal Barcellona, anticipo che ciò non è possibile».  Parole che lasciamo interpretare a fondo ai lettori. Quando, invece, gli si è chiesto se, come ripetuto da Colantuono, allinearsi al via penalizzati di due punti comporterà più difficoltà rispetto alla stangata del giudice sportivo della scorsa estate. Marino ha detto: «Io non mi sono mai pronunciato in tal senso. A mio modo di vedere è questione di “fame”: da questo concetto comincia la corsa al raggiungimento degli obiettivi. In altre parole non mi soffermerei sulle difficoltà, bensì privilegerei gli stimoli da immagazzinare già dalla fase di preparazione al campionato».
Arturo Zambaldo

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