Parra è già vicecapocannoniere
«Quel gol dedicato al mio cane»

Gli occhi di Facundo Parra sono vivaci, furbi, quelli di uno che ha qualcosa da dire. Il personaggio è di per sé una rivelazione, la speranza è che lo diventi anche in campo. Le premesse ci sono: con tre gol è il vicecapocannoniere estivo dell'Atalanta dietro al Tir.

Gli occhi sono lo specchio dell'anima, a volte lo sono anche del campo. Quelli di Facundo Parra sono vivaci, furbi, quelli di uno che ha qualcosa da dire. Il personaggio è di per sé una rivelazione, la speranza è che lo diventi anche in campo. Le premesse ci sono: con tre gol è il vicecapocannoniere estivo dell'Atalanta dietro al Tir.

L'argentino ci ha messo poco per inserirsi e il suo carattere molto espansivo lo ha subito aiutato. Non sa ancora l'italiano («lo parlo poco poco» dice sfruttando un vocabolario ancora limitato alle basi), ma sembra capirlo già benissimo.

Il gol più famoso? È stato quello decisivo nella semifinale con la Liga de Quito per quella maglietta con una dedica speciale. «C'era scritto «Max te amo». E' il mio cane, un golden retriever che ora ha 5 anni. In quel periodo era malato e non riusciva a camminare. Poi per fortuna tutto è andato bene e tra due-tre mesi lo porterò qui in Italia con me. Io adoro i cani».

Lo raggiungerà anche la sua famiglia. Facu ha un figlio di un anno, Ciro, a cui ha dedicato il suo unico tatuaggio.

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