Striscioni non autorizzati in curva
Con i filmati caccia ai responsabili

Ai tornelli non li hanno trovati. E di striscioni abusivi non è emersa traccia nemmeno durante i controlli cui lo stadio è sottoposto qualche ora prima della partita, a cancelli chiusi. In gergo tecnico si chiama bonifica. Niente, niente striscioni.

Ai tornelli non li hanno trovati. E di striscioni abusivi non è emersa traccia nemmeno durante i controlli cui lo stadio è sottoposto qualche ora prima della partita, a cancelli chiusi. In gergo tecnico si chiama bonifica. Niente, niente striscioni.

Eppure, in curva Pisani domenica sono comparsi otto striscioni non autorizzati preventivamente, secondo le regole. Non sarebbero dovuti essere dentro lo stadio, eppure c'erano. Quindi, quel che Atalanta e Digos stanno cercando di capire è come siano potuti entrare. Entrano da sempre, gli striscioni «proibiti».

Ma da quando al Comunale è stato installato il prefiltraggio, scaraventarli all'interno nottetempo è molto più difficile. Per non dire impossibile. Così come è arduo pensare che gli ultrà abbiano accesso privilegiato allo stadio. I riflettori potrebbero essere presto puntati su alcuni «magazzini» che risultano lucchettati (chi ha le chiavi?), sotto la Nord.

La Digos cercherà di dare un nome a chi ha materialmente appeso gli striscioni, visionando le registrazioni delle telecamere interne. Impresa difficile: avevano tutti il volto nascosto. In caso di identificazione il Daspo sarebbe la conseguenza inevitabile. Perché un dato è certo: nessuno di quegli striscioni è arrivato al Comunale seguendo la via delle autorizzazioni previste dalle norme.

Quindi, giudice sportivo in allerta. Siccome la serie A ha giocato ieri sera e gioca anche stasera, le decisioni del giudice arriveranno domani. Multa certa, anche perché domenica sono stati esplosi alcuni petardi. Ma non è tutto: domenica, come in ogni partita interna, erano presenti gli «007» della procura federale. Dagli ambienti della Figc filtra la notizia che una relazione su questi striscioni è già stata depositata sul tavolo del procuratore Palazzi.

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