L'Atalanta e la sfida col Toro
Giorgi: dovremo essere compatti

Nell'Atalanta che prepara la visita al Torino c'è un Luigi Giorgi, tuttofare del centrocampo nerazzurro, carico e pronto a dimostrare anche nella difficile trasferta contro i granata la buona impressione fatta nel primo mese a Bergamo.

Nell'Atalanta che prepara la visita al Torino c'è un Luigi Giorgi, tuttofare del centrocampo nerazzurro, carico e pronto a dimostrare anche nella difficile trasferta contro i granata la buona impressione fatta nel primo mese a Bergamo.

«Il Toro è organizzato e sarà un partita difficile - ha affermato l'ex giocatore del Palermo- perché il loro modo di tenere il pallone ti porta all'esasperazione: aspettano il posizionamento sbagliato degli avversari e ti sanno punire subito. Dovremo essere compatti per portare a casa un risultato positivo. Ci aspettano tre scontri diretti che segneranno il nostro futuro: raggiungiamo i 40 punti per poter giocare con più tranquillità. La situazione non è preoccupante, ma non dobbiamo sottovalutarla. Cerci è il punto di riferimento e se c'è Bianchi è una sicurezza nel gioco aereo: è una partita alla pari se non più difficile che con il Catania, visto anche lo stadio in cui giocheremo. Dobbiamo trovare la continuità di risultati».

Arrivato dal Palermo il centrocampista di fascia ha saputo adattarsi in diverse posizioni dello scacchiere di Colantuono, per provare a condurre i nerazzurri ad una salvezza anticipata. «Sto bene, ma la qualità del mio gioco l'ho fatta vedere solo a tratti. Non sono Zidane, ma sono sempre stato più un giocatore di qualità che di quantità, ma bisogna anche sapersi adeguare. Qua conta più il gruppo che il personale, una corsa in più per la squadra piuttosto che un gesto tecnico. Fortunatamente l'Atalanta ha fatto una grande andata. Dispiace per i miei ex compagni, ma il Palermo fatica ad avere una sua identità, mentre il Siena è più compatto e concentrato sull'obiettivo. Gli scontri diretti sono fondamentali e a Palermo abbiamo dimostrato di non aver la mentalità da squadra e salva e di saper soffrire fino alla fine».

Il bilancio del primo mese in maglia atalantina resta positivo, ma il giocatore marchigiano spera che gli episodi lo possano aiutare, magari riuscendo a realizzare la prima rete della sua nuova carriera bergamasca. «Domenica siamo stati intelligenti a leggere la partita nel modo giusto, non è stata spettacolare, ma era importante non commettere ingenuità che avrebbero agevolato le loro caratteristiche. Posso mettere più qualità al servizio della squadra, soprattutto quando vengo impiegato nei tre di centrocampo, ruolo che ho fatto poco ma in cui mi sto trovando bene. Mi sto inserendo bene grazie ad un ambiente che ti mette nelle condizioni migliori per esprimerti. Contro il Cagliari ho fatto un errore importante  sotto porta, l'espulsione non c'era, ma il pubblico mi ha applaudito lo stesso per tutto quello che ho dato. Gli episodi non sono dalla mia parte, ma per come è iniziata sono contento della fiducia che sto ricevendo. Già sono contento di essere arrivato in questa società, adesso posso dire che mi trovo bene con tutti e sono colpito dal modo in cui la gente vive il calcio con una passione viscerale, come nella mia Ascoli».
Simone Masper

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