Tiri liberi sulla Comark
Poco lo spazio ai baby?

Meglio puntare ai playoff per accedere in Lega 2 (quella che conta) o accontentarsi della permanenza nella terza divisione nazionale per la ventesima stagione consecutiva? Nel primo caso guai criticare coach Adriano Vertemati.

Meglio puntare ai playoff per accedere in Lega 2 (quella che conta) o accontentarsi della permanenza nella terza divisione nazionale per la ventesima stagione consecutiva?

Nel primo caso guai criticare coach Adriano Vertemati dal momento che sta privilegiando insistentemente l'utilizzo dei cinque titolari; nel secondo, viceversa, spazio anche ai panchinari.

Partiamo dal presupposto che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. E' il caso di ricordare che l'obiettivo della dirigenza (scattato dopo l'inequivocabile sferzata dello sponsor Massimo Lentch) parla del raggiungimento della classifica che conta.

Un traguardo, però, che fa, di norma, a pugni con la valorizzazione dei giovani di cui da sempre Treviglio ne fa un meritevolr fiore all'occhiello. Nel match di domenica scorsa vinto contro Firenze, per non correre rischi, i minutaggi concessi ai baby si sono contati sul palmo di una mano.

Ma racimolare, con i toscani, la posta in palio costituiva un'esigenza prioritaria specie dopo i precedenti e per nulla annunciati Ko di fila di Mantova e di Perugia(fanalino di coda del girone). Stando così le cose occorre assolvere all'ennesima potenza l'allenatore altro che evidenziarne, a pieni titoli, la mancanza di coraggio.

Mettetevi un pò, vi prego, nei suoi panni che deve salvaguardare professionalità e carriera. Certo, può dispiacere che pedine con vasti numeri nei rispettivi dna (Tomasini, Molinaro e Carnovali per non parlare di Maspero) subiscano le pur giustificate strategie societarie del momento.

Batte alle porte la prossima trasferta di Ferrara e sarà improbabile che per l'occasione si assista ad un frettoloso cambiamento del sistema e del metodo. A meno che la sfida in Emilia si presenti in discesa: in tal caso, però, non ci sarebbe allenatore che non mandi sul parquet i dieci elencati a referto.
Arturo Zambaldo

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