Motomondiale, un altro Locatelli
Andrea, 16 anni, debutta in Moto3

Domenica al Mugello, nel 5° appuntamento del Mondiale, si realizza un sogno: quello di Andrea Locatelli, sedicenne di Selvino che esordisce nella serie iridata, in Moto3. A tenere alti i colori bergamaschi ci aveva pensato, per tre lustri, un altro Locatelli, Roberto (ma non sono parenti).

Domenica al Mugello, nel 5° appuntamento del Mondiale, si realizza un sogno: quello di Andrea Locatelli, sedicenne di Selvino che esordisce nella serie iridata, in Moto3. A tenere alti i colori bergamaschi ci aveva pensato, per tre lustri, un altro Locatelli, Roberto (ma non sono parenti), finché a fine 2009 aveva appeso il casco al chiodo.

Ora tocca ad Andrea, reduce da un fine settimana sfortunato a Vallelunga: in gara 2 è stato disarcionato dalla moto e ha perso la testa della classifica del Campionato italiano velocità, ora nelle mani dell'altro orobico Stefano Valtulini. Un impatto violento i cui postumi si sono fatti sentire per un paio di giorni, come conferma Locatelli: «Avevo mal di testa, ma grazie ai massaggi mi sono ripreso».

Nelle ultime 2 stagioni il selvinese ha vinto altrettanti campionati: nel 2011 il Trofeo Moriwaki 250 e l'anno scorso il Trofeo Honda NSF250R. Risultati che hanno attirato l'attenzione degli indiani della Mahindra che, dopo un provino, hanno deciso di assegnargli un posto nella squadra ufficiale Junior che disputa il Civ. Locatelli li ha ripagati vincendo la prima gara dell'anno e chiudendo 3° nella seconda, entrambe al Mugello.

«È una pista che mi piace - prosegue Andrea - dove ho già corso 5 o 6 volte ma le previsioni meteo non sono buone. Cercherò di fare il meglio possibile e mi piacerebbe andare a punti (li ottengono i primi 15; ndr) ma considerando che è la mia prima gara Mondiale mi va bene quasi tutto».

Il sogno sarebbe di ripetere l'esordio dell'omonimo, al GP Italia 1994. «Arrivai in circuito con le ciabatte e il furgone di mio padre e feci la pole» ricorda sorridendo Roberto che non si esime dal dare qualche consiglio ad Andrea: «Stia tranquillo, prenda tutto con la giusta attenzione e il massimo dell'impegno. Arrivare a correre nel Mondiale è un'occasione quasi unica di questi tempi».

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