L'Atalanta e il Bologna degli ex
È anche la partita dei ricordi

A Bologna ci si appiglia alla legge dei grandi numeri e agli ex. Al Dall'Ara non vedono una vittoria da 8 mesi e mezzo. A Bergamo si spera che la striscia continui anche domenica. 

A Bologna ci si appiglia alla legge dei grandi numeri e agli ex. Al Dall'Ara non vedono una vittoria da otto mesi e mezzo. A Bergamo, di contro, si spera che la striscia continui anche domenica. E che gli ex stiano buoni. A Bologna ce ne sono tre in squadra e due in società.

L'unico sicuro di scendere in campo dal primo minuto è Robert Acquafresca, mentre György Garics e Simone Loria sono in ballottaggio con Raggi e Cherubin. Anche per una questione di ruolo, il più temibile è senz'altro Acquafresca, anche perché dopo un inizio in sordina ora si è sbloccato: nelle ultime tre partite due gol pesanti che hanno permesso di vincere in casa di Novara e Chievo, ma anche un autogol con la Lazio.

A Bergamo non andò bene, coinvolto nella stagione disastrosa della squadra poi retrocessa. Era arrivato con grandi aspettative e con in dote i 24 gol segnati col Cagliari in due stagioni. All'Atalanta è rimasto fermo a due, uno a Ferragosto in coppa Italia al Cesena e uno su rigore a fine novembre a Siena in campionato, al rientro dopo un mese di stop per uno stiramento al soleo, regalo di benvenuto della cura Ventrone con Conte.

Ma la fiducia pian piano è scemata, il ragazzo non ha mai ingranato e a gennaio se l'è ripreso il Genoa.

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