Atalanta, a Cagliari col 4-4-2?
Perché no, visti anche i precedenti

Spetterà naturalmente a Gian Paolo Gasperini decidere il modulo dell’Atalanta da opporre domenica pomeriggio al Cagliari.

A noi, comunque, va di esprimere in maniera umile, ciò che auspicheremmo fosse l’atteggiamento prevalentemente tattico della squadra in terra sarda. Opteremmo, senza alcun dubbio, per il 4-4-2 in quanto consentirebbe un maggior equilibrio tra reparto e reparto. E ci spingiamo pure a proporre a chi affideremmo le maglie da titolare al pronti via della delicata sfida. Masiello, Toloi, Zukanovic e Konko, il poker difensivo. A centrocampo Conti, Grassi (Carmona) Kessie e D’Alessandro. Punte Gomez e la staffetta Paloschi-Pinilla (in ordine alfabetico) ideata con successo col Torino. Dopotutto formazione e schieramento sul manto erboso, a grandi linee, già privilegiati nel finale di partita domenica scorsa. Nota l’attitudine camaleontica dell’Atalanta coniata in questo inizio di stagione dal suo mister.

Mutamenti che Gasperini utilizza a seconda degli avversari e delle caratteristiche tecniche dei singoli giocatori. Il fatto di non intestardirsi su un rigido «credo» calcistico è sinonimo di certificata intelligenza al servizio indissolubile del collettivo. Conosciamo, del resto, allenatori che pur di non fare marcia indietro vanno, poi, incontro a risultati per lo più discutibili. A proposito, invece, dell’avvicendamento a partita in corso di Pinilla e Paloschi da tenere presente che c’è un certo Andrea Petagna a scalpitare in panchina per un posto. Nel frattempo il ventunenne ex milanista (la passata stagione concesso in prestito all’Ascoli) si è autorevolmente presentato ai nuovi tifosi con un gol alla Lazio, all’esordio in campionato. Insomma, altra soluzione per Gasperini sempre adattabile al 4-4-2.

Arturo Zambaldo

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