Atalanta, il telecomando guadagna:
5ª nel rapporto diritti/telespettatori

L’Atalanta in tv è un appuntamento immancabile per il tifoso e tanta costanza si traduce in un ricavo indiretto per la società nerazzurra di 67 euro annui a telespettatore. È il risultato di uno studio che L’Eco di Bergamo propone in esclusiva.

L’Atalanta in tv è un appuntamento immancabile per il tifoso e tanta costanza si traduce in un ricavo indiretto per la società nerazzurra di 67 euro annui a telespettatore. È il risultato di uno studio che «L’Eco di Bergamo» propone in esclusiva, realizzato rapportando i ricavi dei diritti tv agli ascolti della serie A.

Sommando i dati di Sky e Mediaset Premium delle singole partite, forniti dal Centro Studi della Lega Nazionale Professionisti Serie A (su dati Agb/Auditel), siamo arrivati all’audience complessiva del girone di andata: in testa c’è la Juventus con 34,9 milioni di spettatori seguita da Inter con 33,8 milioni, Napoli con 30,5 milioni, Milan con 30,4 milioni e Roma con 28,6 milioni. Più staccate tutte le altre, fino ad arrivare al fanalino di coda Sassuolo con 7,2 milioni.

In questa graduatoria l’Atalanta è quartultima con 8,8 milioni di spettatori e precede Livorno (8,7 milioni) e Catania (7,9 milioni) oltre al già citato Sassuolo. Per l’Atalanta l’audience media è di 460.738 spettatori (record 1.739.508 per il match contro l’Inter), .

Suddividendo infine il ricavato individuale da diritti tv di ciascun club (l’anno scorso all’Atalanta erano andati 30,8 milioni di euro e il valore di quest’anno non dovrebbe discostarsi di molto) per l’audience media ad incontro, ne esce una classifica stravolta. L’Atalanta non si può lamentare perché incassa una media di 67,3 euro da ogni telespettatore. In conclusione la vendita centralizzata dei diritti tv sembra svolgere appieno il ruolo per cui è stata concepita: ripartire risorse tra i club, a prescindere dal seguito numerico di ciascuna squadra.

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