Atalanta, le perplessità esistono
Ma la salvezza non pare a rischio

Mercato estivo tribolato e discusso, per l’Atalanta, quello che ha chiuso definitivamente i battenti la scorsa settimana. Perché sottacere e non dar peso alla delusione di numerosi tifosi?

A dar man forte ai mugugni e altro l’infelice avvio in campionato. Le cifre parlano chiaro: due ko su due, sei reti incassate contro le quattro siglate. Inesorabile ultimo posto in classifica lì da vedere. Con una situazione del genere anche solo intravvedere da lontano il bicchiere mezzo pieno sarebbe da folli o poco ci manca. Attenzione, però, a non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento totale.

Se l’obiettivo della società in sintonia con il nuovo mister è il raggiungimento della permanenza in serie A per il sesto anno consecutivo c’è da tirare un sospiro di sollievo. Sì perché la rosa a disposizione dell’allenatore piemontese non è poi così inaffidabile, quanto meno sulla carta. O se si preferisce appare, per qualità e quantità, superiore a quella delle quattro-cinque candidate chiamate a lottare per la sopravvivenza nella massima categoria. Naturalmente guai prenderla alla leggera sotto mille e più aspetti.

Ma è qui che, giocatori in testa, seguiti a stretto giro di posta da Gasperini e dirigenza, dovranno recitare al meglio il rispettivo copione. Il primo chiamato a gestire il gruppo dal punto di vista tecnico e psicologico; la società nel fare quadrato e nel caso da supporto tangibile alle linee tracciate sempre dal mister. Non dimentichiamo che all’annuncio dell’arrivo a Bergamo del Gasp supporter e addetti ai lavori si erano stretti la mano nell’avallare la bontà del suo ingaggio.

Stando così le cose non rimane che attendere il responso dal manto erboso a cominciare dalla prossima sfida casalinga con il Torino. Riteniamo che un risultato positivo abbia il potere di mutare di colpo le perplessità sul futuro della squadra.

Arturo Zambaldo

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