Atalanta, parlare di sola salvezza
è ancora sostenibile o no?

Chi pronuncerà, da noi, il termine “salvezza”, in settimana, si prenderà un’occhiataccia delle più irriverenti. Si perché l’ Atalanta ha confermato a Cagliari che alzare l’asticella degli obiettivi rientra nella logica.

Chi pronuncerà, da noi, il termine “salvezza”, in settimana, si prenderà un’occhiataccia delle più irriverenti. Si perché l’ Atalanta ha confermato a Cagliari che alzare l’asticella degli obiettivi rientra nella logica.

Dalla Sardegna, del resto, non solo si è tornati con un prezioso blitz ma con altri connotati, come si suol dire, da leccarsi i baffi. Quali? Squadra solida, concentrata e caratterialmente ad hoc. In aggiunta, e ciò non costituisce una sorpresa, la palpabile qualità dell’organico. Con l’identikit così disegnato perché mai si dovrebbe vivacchiare lungo la corrente stagione sportiva?

Anche un anno fa ci si era allineati al via del campionato invocando tenacemente la prudenza ripetendo sino alla noia che il nostro scudetto sarebbe stato quello di evitare la retrocessione. Poi, ad un certo momento, l’inatteso Ko casalingo con il Sassuolo ci aveva costretto di mettere nel cassetto il sostenibile sogno europeo.

Adesso c’è una ragione in più per riprovare a inseguire l’espatrio: mister Stefano Colantuono ha a disposizione due giocatori per ogni ruolo altamente affidabili. I centottanta minuti sin qui disputati hanno, infatti, dimostrato la bontà di un mercato che definire azzeccato può risultare riduttivo. Due nomi su tutti: Biava e Boakye. Il primo artefice del salvataggio-partita sulla linea di porta; l’altro autore del secondo gol e di altro ancora. Senza contare che la coraggiosa scelta di promuovere titolare Sportiello sta già pagando con gli interessi.

E, pensare, che l’Atalanta di oggi ha nel pur inamovibile Denis una pedina alla ricerca del rendimento migliore. Ma sul generoso Tanque si tratta, unicamente, di pazientare. Spostandoci, a questo punto, al trittico che ci attende (Fiorentina, Inter e Juventus) abbassare i toni sarebbe, magari, altrettanto razionale. Ma dove è scritto, a cominciare dalla sfida di domenica prossima, a Bergamo, con la Fiorentina che sarà utile azionare il freno delle ambizioni? E’ o no un’Atalanta meritevole di fiducia?

© RIPRODUZIONE RISERVATA