Con «l’anti-personaggio» Reja dall’inizio
in quale posizione sarebbe l’Atalanta?

Nessun proclama all’arrivo a Zingonia ma considerazioni razionali e altamente pratiche. Compresa la signorilità nei tratti e negli atteggiamenti.

Le conclamate qualità dell’«uomo» in questione in aggiunta ai palpabili risultati, sin qui ottenuti sul campo, fanno di Edy Reja l’allenatore ad hoc per un’Atalanta alla ricerca della serenità e dell’ autostima perse sorprendentemente da una stagione sportiva all’altra.

Nessuna bacchetta magica, da parte di Reja, ma tanta saggezza ed esperienza accumulata in mezzo secolo sui manti erbosi prima da buon calciatore e poi da allenatore di formazioni di A e di categorie inferiori. È il caso di ricordare che con Reja in panchina, l’Atalanta ha accumulato sette punti in sei partite. Un ruolino di marcia da metà classifica in su.

Ma al di là del soddisfacente bottino da evidenziare la quadratura del cerchio, intesa sotto l’aspetto tecnico e tattico, riscontrata nelle ultime gare col Sassuolo e di Napoli. E lo stesso solido paracadute di sette lunghezze sulla zona rossa della graduatoria (con Stefano Colantuono erano tre) la dicono lunga sulla bontà della gestione del mister goriziano.

Secondo noi, essere propositivi in prospettiva prossima-futura non è affatto fuori luogo. Anche il calendario, dl resto, ci tende la mano in quanto domenica, all’ora di pranzo, ospiteremo l’Empoli e il mercoledì sera successivo andremo a Cesena. Dovessimo battere l’Empoli (cosa sulla carta possibile) ci porteremmo ad un solo punto dai tanto certificati toscani per poi recarci in Romagna addirittura già privi dall’assillo di definire quel match, sfida della vita o giù di lì. Verrebbe, infine, da chiedersi: in quale posizione si troverebbero i nerazzurri con Reja in panchina dall’inizio del torneo? Porte aperte ai più controversi commenti e discussioni...

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