Gabriele e il suo Giro d’Italia speciale
«Le tappe le faccio in solitaria. Prima...»

Pronto, disturbo? Non mi dica che sta ancora in sella? «Tranquillo, sono su un pullman di linea, i trasferimenti sono quasi più complicati che fare 100 km in bici...».

La risposta spiazzante è di Gabriele Lodovici, ciclista per vocazione, 43 anni bergamasco di Suisio, appartenente a La Popolare Ciclistica e soprattutto autentico iron man a caccia di imprese. Eh, già. Nella testa e soprattutto nelle gambe e nei pedali di Gabriele c’è una mission impossibile da domare giorno per giorno e trasformare in realtà: percorrere tutte le tappe del Giro d’Italia in solitaria. Lui e la sua bici.

Il gusto di una sfida con se stessi prima ancora che contro le salite e le discese del Giro dall’altra. Lodovici non ha un’organizzazione puntigliosa che lo supporta: «Faccio tutto da me - dice con orgoglio -, mi affido alla collaborazione della gente per trovare un posto dove dormire e per i trasferimenti mi arrangio. Con passaggi, mezzi di linea, in bici. Ho percorso una cinquantina di chilometri in più rispetto ai corridori...»

Gabriele finora non si è perso una tappa. Precede il plotone rosa. E pur con qualche intoppo è filato tutto liscio. La tappa più bella? «Tante. Soprattutto l’Etna con la sua durezza e il paesaggio lunare fantastico a fare da contorno. Ma quant’è duro il Blockhaus.... Io sono uno scalatore per caratteristiche, ma quella salita mi ha fatto soffrire davvero».

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